SERVIZIO «118» Gli operatori sono forestieri i soccorsi a rischio ritardo

Star male sì, ma solo dopo il 20 marzo. È il consiglio di Mimmo Pellegrino, candidato al Senato per Alleanza Siciliana e infermiere operatore del 118, che lamenta la presenza sulle autoambulanze del 118 dì operatori provenienti da fuori provincia, che sconoscono le strade, perdendo del tempo prezioso, e che si aggirano per le vie della provincia alla ricerca del luogo da cui è partita la richiesta d’aiuto. «Tutto ciò -ha detto Pellegrino – a scapito di chi ha bisogno di un pronto soccorso, tenendo in considerazione che, nella maggior parte dei casi, è fondamentale la tempestività d’intervento». Ma perchè sulle autoambulanze del 118 della provincia mancano gli operatori ‘ordinari’, che lavora no da anni in provincia di Ragusa e conoscono bene finanche le scorciatoie? «I nostri operatori – ha spiegato Pellegrino – dal 15 gennaio sono impegnati a seguire un corso Ciapi per autisti soccorritori, importante sì, ma non fondamentale per operatori che hanno già effettuato un corso completo (Basic Life Support, Basic Life Support Defibrillation e trasporto) con la Select per Croce Rossa, ed hanno alle spalle, una grande esperienza pratica di 3-4 anni di attività sul campo». Pellegrino non è l’unico ad aver notato il grosso problema «in quanto – ci informa ancora Pellegrino – gli stessi operatori sono consapevoli delle difficoltà da affrontare per giungere a destinazione; per ottemperare al disagio, infatti, hanno addirittura acquistato a spese proprie un navigatore satellitare ad autoambulanza. Sembrerebbe una situazione paradossale, ma purtroppo con la vita non c’è da scherzare. Una situazione che per fortuna sta per sbloccarsi, o almeno si spera, tra il 15 e il 20 marzo, a fine corso, ma anche questa data – prosegue Pellegrino – è tutta un programma, forse politico, data l’imminenza delle elezioni».VALENTINA RAFFA