(*sac*) Mea culpa del presidente della sezione Avis di Modica, Franco Tona, sul momento di crisi che ha registrato l’organismo di Via Sacro Cuore, nell’ultimo anno e che lo stesso non ha mancato di fare rilevare nella sua relazione di chiusura di stagione sociale.
“Se esiste un momento di crisi nella scena del dono – dice Tona – non sempre la colpa è del singolo attore bensì di tutta la compagnia compresi gli eventuali registi. Tutti, dunque, diventino azionisti dello stesso sistema” .Un sistema che il massimo esponente cittadino dell’Avis definisce “Stakeolders”, cioè operatori del medesimo scopo ovvero l’impresa trasfusionale. Ecco, allora, che Franco Tona, responsabilmente, passa ad una serie di idee propositive che possano ridare “vigore” all’organizzazione. “Con la freschezza di idee fantasiose – dice, con la presenza sul territorio cittadino, con il rispetto delle regole e delle parti e con le decisive rivendicazioni, prima di apertura dialettica poi, se necessario, con le barricate ma democratiche, si può risvegliare il donatore. Chiediamo, allora, il consenso dei nostri iscritti ma anche la partecipazione corale della nostra città. Ecco perché il Contratto di Quartiere, cui abbiamo aderito, deve essere un momento di “mission” ma anche di “vision””. Analisi, dunque, responsabile da parte di Tona che può servire per incentivare la crescita dei donatori visto che nel 2005 non è stata positiva.
Donazioni di sangue in calo «La sensibilità va risvegliata»
- Maggio 18, 2006
- 12:57 pm
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