Corso Umberto come laboratorio d’arte: così gli studenti del Liceo Artistico "Campailla" stanno vivendo questa tre giorni di presentazione delle loro installazioni in memoria dell’alluvione del 1902. "Il segno dell’acqua" è il titolo del percorso che si snoda tra l’atrio San Domenico, Palazzo Grimaldi e Piazza Matteotti alla riscoperta del valore dell’acqua: "Dopo le varie tragedie che ci hanno colpito -spiegano i docenti- è come se avessimo voluto occultare, dimenticare il segno dell’ acqua nella nostra città. Con questo progetto abbiamo voluto riscoprirlo, farlo conoscere ai ragazzi affinché potessero poi offrirlo a tutta la comunità". Viene così ricordata la catastrofe: si passa dal pantano puntellato di macerie di "Ex Contea Revolution" in piazza Matteotti all’onda" che si alza ad ingoiare la città in una delle sale di Palazzo Grimaldi, dove altre istallazioni, "Millenovecentodue" e "Acqua et lux", ci ricordano che è vano pretendere di tenere a freno la forza della natura. Ma l’aspetto dominante non è quello negativo: nell’acqua c’è anche la sua componente primordiale, la sua energia pulsante. In quest’ottica le installazioni suggeriscono il ritorno dell’uomo al suo elemento primario, ma anche la necessità di riacquisire la memoria del passato che gli appartiene. Negli "Accumulatori protettivi" di palazzo San Domenico ad esempio, i teloni convogliano il liquido sul quale galleggiano i fotogrammi di quella Modica, quasi nella speranza che la memoria persista. I ragazzi hanno realizzato i progetti sotto la guida dei docenti Mauro Mannone, Alida Pardo, Vita Pellicane e Alfonso Siracusa.(*cob*)
Corso Umberto come laboratorio d’arte Esposizione per gli allievi del Campailla
- Giugno 13, 2006
- 12:05 am
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