La chiesa però non riapre: continuano i lavori all’interno, in attesa del finanziamento di una perizia di variante per la messa in sicurezza della volta
Via Mormina Penna torna a respirare. Dopo due anni e mezzo i ponteggi che hanno ostruito la facciata della chiesa di San Giovanni Evangelista sono stati smontati. Almeno all’esterno la chiesa è libera, anche se non riaprirà al culto.
L.’intervento di restauro è stato finanziato dall’assessorato alla Presidenza della Regione Siciliana nell’ambito della rimodulazione della legge 433 del 91 ed è il primo dei tre che sono incorso sulla via dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Sono in corso infatti i restauri anche della chiesa di San Michele Arcangelo e della chiesa di
Santa Teresa. In quest.ultimo caso i ponteggi stanno per essere smontati ed è una vera meraviglia rivedere la facciata di pietra bianca dell’edificio di culto. San Giovanni però non sarà restituita al culto, almeno nel breve periodo. I ponteggi interni della chiesa non saranno smontati anche perché si è in attesa del finanziamento di una perizia di variante che
permetta di spesare un ulteriore intervento sulla volta dell’immobile. I lavori di consolidamento e restauro della chiesa di San Giovanni Evangelista sono stati consegnati alla ditta appaltatrice, la Giovanni Molè di Vittoria, nel marzo del 2004. Committente dell’opera è il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Servizio Sicilia orientale, diretto all’ingegnere Chiarina Corallo.
L’importo dei lavori soggetti a ribasso d’asta era di 293 mila euro. L’ultimazione dei lavori, stando al cronogramma iniziale, sarebbe dovuta avvenire entro il marzo 2005, ma, come spesso accade per i lavori pubblici, la complessità dell.intervento ha dilatato i tempi di esecuzione, fino alla richiesta di una perizia di variante, in assenza della quale la chiesa non potrà essere aperta al culto.
L.edificio non ospita più, in ragione dell.impossibilità dell.accesso, la famosa tela del "Cristo in gonnella", il Cristo di Burgos, trasferito al Carmine in attesa di ritornare nella sua sede originaria.
Conforta, comunque, la circostanza che i lavori di restauro siano comunque giunti a una soglia di esecuzione tale da consentire quantomeno la fruizione esterna, per le foto-ricordo e per la visione dei tanti turisti che soprattutto nel periodo estivo affollano il sito Unesco.
Particolare non trascurabile, con Santa Teresa, le cui impalcature stanno per essere smontate, due delle tre chiese della via Mormina Penna (paragonata per bellezza e ricchezza di edifici di culto alla più famosa via Crociferi di Catania) hanno completato il restauro esterno.
A queste va aggiunta la chiesa di Santa Maria La Nova, il cui restauro è stato ultimato in marzo, mentre sono in attesa di completamento dei lavori San Michele Arcangelo, sempre in via Mormina Penna, e la chiesa di San Giuseppe, che sorge nell.omonimo quartiere storico della città.
Insieme al consolidamento dei costoni rocciosi, quello in atto è il più grande intervento di messa in sicurezza dell’abitato e degli edifici pubblici mai realizzato in epoca moderna. A rendere possibile ciò i 35 milioni di euro che grazie alle rimodulazioni della legge del terremoto di Santa Lucia, del 1999 e del 2001, sono piovuti a Scicli per favorire
la prevenzione sismica in città. Giuseppe Savà