L’aura della movida spagnola o di una notte bianca parigina, di un mercato palermitano o di una notte romana a Campo De’ Fiori, l’ebbrezza di un vino sincero e la stessa allegria che ti spingerebbe ad abbracciare tutti e a ballare per la strada, la malinconia di una serata al circo o della fine di una fiera: tutto insieme nella musica della Bandabardò.
Questa band toscana narra storie diverse, di un mondo rutilante e ipocrita, aiutandoci a sorridere con ironia delle difficoltà di tutti i giorni, delle contraddizioni e dei problemi dell’esistenza, delle ingiustizie del Paese.
Le canzoni sono frammenti di vita e ne racchiudono tutte le sue sfumature e le sue emozioni, dall’amore all’amicizia, dalla gioia alla tristezza.
Non mancano i temi più attuali e scottanti, come il lavoro, la politica.
“Attenzione, Concentrazione, Ritmo e Vitalità… se mi rilasso, collasso… Mi manca l’aria e l’allegria…”
Un concerto della B.B. riconcilia con il mondo, è uno scambio di energia che restituisce un po’ di forza per affrontare le fatiche e le falsità quotidiane.
La Bandabardò, nel corso degli anni, ha confezionato album di indiscutibile fattura, agganciando la lezione dei Negresses Vertes, mischiando ballate da cantautore con sonorità allegre e coinvolgenti. Se la ridono e se la giocano, a cominciare da Enrico Erriquez Greppi, un bilingue dal passato franco lussemburghese. Insieme a Finaz, rampante chitarrista elettrico, ha deciso di portare sul palco e poi su cd la stessa atmosfera di quando ci si ritrova a fare festa con amici. A loro si aggiungono una terza chitarra acustica (Orla), il contrabbasso stradaiolo (Don Bachi), una batteria essenziale (Nuto) e percussioni (Ramon).
Parlano di servilismo, Bandabardò, di rigetto del consumismo, parlano di Che Guevara, con un coro gioioso a rilanciare il gusto della danza. Citando Enzo Jannacci e Dario Fo