SCICLI MEDICI A BORDO DELLE AMBULANZE: IL SINDACO FALLA D’ACCORDO CON L’ASSESSORE REGIONALE LAGALLA


Dopo l’annuncio della volontà di tagliare le postazioni della guardie mediche per trasferirne i medici sulle ambulanze, l’invito del sindaco di Scicli all’assessore regionale a proseguire su questa strada

Medici a bordo delle ambulanze: il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, si dice d’accordo con l’assessore regionale alla Sanità Roberto Lagalla.
In Sicilia su 260 ambulanze soltanto 60 sono provviste di medico a bordo. Troppo poco per assicurare un servizio di urgenza-emergenza efficace.
“I primi minuti del soccorso, quando una persona avverte un malore di una certa gravità, sono importantissimi –spiega il primo cittadino-. Non è un caso che nel gergo medico si parli di “golden hour”, della cosiddetta “ora d’oro”. Numerosi studi hanno infatti dimostrato come l’ottimizzazione dell’assistenza al paziente nei primi sessanta minuti, sia attraverso la pratica delle terapie più idonee, sia velocizzando e riducendo al minimo i disturbi provocati dal trasporto in ospedale, porti ad una riduzione globale della mortalità post trauma che può essere stimata intorno al 25% dei casi. Come dire che un soccorso tempestivo è decisivo per la sopravvivenza stessa del paziente, al di là della gravità delle lesioni o delle ferite da questi riportate”.
Da qui la presa di posizione del sindaco Falla : “E’ assolutamente prioritario il medico a bordo delle ambulanze”.
L’intenzione della Regione è infatti di tagliare circa 60 presidi di guardia medica sui 465 esistenti (ai quali si devono aggiungere i 111 turistici) e di ricollocare i medici all’interno del sistema del 118 nelle autoambulanze medicalizzate che dovrebbero poi presidiare il territorio regionale, specie nelle zone lontane dagli ospedali.
xml:namespace prefix = st1 ns = “urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags” / La Sicilia è la regione che ha il più alto numero di presidi di guardia medica in Italia, e vi lavorano 2.052 medici (1.500 i titolari, il resto precari): il doppio rispetto alla previsione del contratto nazionale di categoria che prevede una guardia medica ogni 5 mila abitanti. Nell’Isola ne basterebbero mille.
Nelle altre regioni i numeri sono molto più bassi: in Lombardia i punti di guardia medica sono 220 e vi lavorano 1.114 medici, in Toscana sono 172 e danno lavoro a 960 medici e la Calabria ha soltanto 342 presidi di guardia medica e vi lavorano 1.224 medici. L’elevato numero di postazioni e di medici rispetto alle altre regioni italiane è dovuto al fatto che in Sicilia non è mai esistito un sistema efficiente di pronto intervento. Soltanto negli ultimi anni sono state messe in servizio 262 ambulanze per il 118.
“Solo un medico a bordo dell’ambulanza può decidere qual è l’ospedale dove è opportuno ricoverare il paziente soccorso con un codice rosso –spiega Falla-. Bisogna invertire la logica dell’assistenza: una equipe esperta si reca ad assistere chi ha bisogno di cure e dopo aver messo in atto tutte le misure necessarie, decide dove portare l’ammalato, non con la logica attuale, secondo la quale si corre semplicemente verso l’ospedale più vicino. Solo così si possono salvare vite umane, professionalizzando il servizio di urgenza-emergenza”.

Giuseppe Savà

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