Appello nel ricordo di Micaele Cannata

La morte per annegamento di Micaele Cannata, una decina di giorni fa a Maganuco, non deve passare sotto silenzio. Il capogruppo consiliare del Movimento per l’Autonomia, Carmelo Scarso, scrive una lettera aperta agli amministratori della provincia di Ragusa perchè garantiscano condizioni di sicurezza per i bagnanti lungo le coste iblee. Carmelo Scarso chiama alle proprie responsabilità tutti coloro che amministrano e che, per ragioni di bilancio, non avrebbero assunto i bagnini che devono vigilare sui bagnanti. "Quando è annegato il ragazzo a Maganuco – dice Carmelo Scarso – è intervenuto solo un bagnino a servizio di una struttura privata ed a tragedia avvenuta. Signori amministratori – aggiunge l’esponente consiliare dell’MpA – non pensate che qualche spesa voluttuaria in meno, magari raccomandata da questo o quel piccolo o grande politico per un favore dal sapore elettorale, qualche viaggio planetario assessoriale in meno, non pensate che una oculata politica di spese necessarie avrebbe consentito di dare a Maganuco, come gli altri anni, la seconda necessaria postazione di bagnino? E oggi raccogliere ancora, assieme ai genitori ed ai parenti, il sorriso del giovane Micaele e lasciare vivere senza sensi di colpa un altro giovane, a cui a vita peserà come un macigno? Forse cerchiamo una giustificazione ad nostro umano operare, ribaltando le nostre umane responsabilità nei confronti di quelle Entità superiori che rispondono solo a se stessi delle loro responsabilità. E cosi, alla ricerca delle responsabilità, che sono sempre d’altri, cala il sipario prima del silenzio e poi l’oblio anche su questa vicenda umana. Il tempo, si dirà ancora, guarirà o lenirà la tremenda ferita dei genitori e dei parenti, e come sempre il tempo avrà ragione perchè consuma i loro ed i nostri giorni. Questo nostro modo umano di vedere la realtà ci rende, soprattutto noi siciliani, fatalisti e nel contempo ipocriti. Fatalisti, perchè giustifichiamo tutto e tutti, comunque. Ipocriti, perchè scarichiamo coscientemente le nostre responsabilità in un mondo che non appartiene alla nostra umana realtà. Se volessimo per un solo momento essere veri – conclude Carmelo Scarso – lasciando le motivazioni comode della fatalità e dell’ipocrisia, ci accorgeremmo di quanta responsabilità è in noi per questa recente tragica vicenda"

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