"Nel secolo scorso la Sicilia ha offerto grandi personalità all’Italia e al mondo intero: Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira, uomo che da credente e da politico ha lavorato per la pace ed il dialogo nel mondo e, con il dovuto rispetto, amareggia che la Chiesa oggi non l‘abbia proclamato né beato, né santo".
Lo ha detto il prof. Panajotis Kizeridis, diplomatico presso l’ONU e gia direttore dell’Istituito Italiano di Cultura di Atene, in visita ufficiale ieri sera a Pozzallo per conoscere i luoghi che hanno dato i natali "all’apostolo della pace, quel "cristiano siciliano" che emanava luce di santità già da giovane professore di diritto e poi da sindaco di Firenze, città divenuta riferimento mondiale del dialogo tra i popoli del mondo".
L’alto funzionario del Ministero degli Esteri, accompagnato dal Prefetto di Ragusa Marcello Ciliberti, dalla Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali Enza Cilia Platamone e dalla Presidentessa dell’Associazione "Spes contra spem" di Pozzallo, prof.ssa Grazia Dormiente, ha incontrato il Sindaco Roberto Ammatuna i l’Assessore alla Cultura Francesco Gugliotta.
Breve, ma denso di significati, l’itinerario della visita del prof. Kizeridis, che ha visitato Palazzo Torre Cabrera, monumento simbolo della città, la casa natale di Giorgio La Pira in via Giulia e la Fondazione Familiare "Giorgio La Pira – Segni della memoria" dedicata dai familiari all’illustre "sindaco santo" cui Pozzallo diede i natali il 9 gennaio del 1904.
A Palazzo Torre Cabrera, l’architetto Giovanni Battaglia, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, ha sapientemente illustrato la prima parte dei lavori di restauro che hanno restituito parzialmente il monumento alla libera fruizione. Il Palazzo Torre Cabrera, che ospita una significativa mostra fotografica dello studio Fratelli Assenza di Pozzallo sui lavori di restauro effettuati, dovrà presto diventare – ha auspicato la Sovrintendente Enza Cilia Platamone – un contenitore di cultura che rimetta in dialogo i popoli del Mediterraneo ed un ponte ideale tra questa città luogo di pace e le città del Mediteranno, anche nel nome di Giorgio la Pira.
Emozionante e suggestiva la visita alla Fondazione La Pira dove è stato possibile fare un viaggio, ricco e pregnante dei valori e principi che ispirarono l’impegno da protagonista per la "pace Mediterranea", tra gli oggetti e i documenti che testimoniano la formazione umana, religiosa, culturale e politica di Giorgio La Pira e, nel contempo, dei legami con la sua famiglia e la sua città. Un testimone e profeta di pace additato ad esempio per tutti.
Gianfranco Di Martino