LA SPACCATURA IN FORZA ITALIA TIENE BANCO A MODICA

I panni sporchi si lavano in casa”. E’ il consiglio del coordinatore cittadino di Forza Italia, Paolo Garofalo, alla parte dissidente del partito. In seno agli “azzurri”, si è creata una spaccatura: da una parte l’Onorevole Riccardo Minardo con i suoi fedelissimi e, dall’altra, il nipote Nino, che tesse la nuova tela del partito in città, cercando alleanze tra il gruppo consiliare ma anche nella maggioranza di palazzo San Domenico. L’ex presidente dell’Aapit, insomma, toglie terreno sotto i piedi dello zio, avvalendosi anche di una rete di giovani che vorrebbero sovvertire le regole del partito in città il cui leader riconosciuto, sin dalla sua nascita, è l’Onorevole Riccardo Minardo. In attesa del vertice di domani a palazzo di città, le due anime interne a Forza Italia affilano le armi: la nuova corrente chiede le deleghe maggiormente rappresentative in seno alla giunta, ma anche un assessorato: le deleghe sono quelle di Sport, Turismo e Spettacolo e Urbanistica; il posto è quello di Giorgio Cerruto o di Paolo Garofalo. Se gli alleati di governo ma, in particolare, il sindaco non dovesse accettare queste condizioni, sarà guerra fredda in consiglio comunale.Il coordinatore cittadino del partito, però, rimprovera ai dissidenti di non rispettare le regole date dal commissario provinciale del partito, l’Onorevole Pagano, una settimana fa. “Gli atteggiamenti di queste persone – scrive Garofalo a nome del coordinamento – sono nocive per la dignità delle persone chiamate dal partito a rappresentare le sedi istituzionali. Senza volere entrare nello specifico, invitiamo i titolari di eventuali correnti o “anime”, a tutt’oggi a noi sconosciuti, ed eventuali
frequentatori di loro
segreterie, ad uscire allo scoperto e,
eventualmente, parlare
attraverso ed all’interno delle sedi istituzionali
del partito. Alla
luce di ciò, ogni altro commento è superfluo
ed inutile anche se,
l’esperienza insegna che, chi parla di
poltrone, ha solo sete di potere
e voglia di acquisire prestigio
a tutti i costi, anche a colpi d’ascia
per tagliare le teste a tutti.
Questo è un atteggiamento – conclude il
coordinatore cittadino
“azzurro” – che non va bene, condannato dal
popolo che,
com’è giusto che sia, non accetta arroganza e poco spirito
di servizio da chi lo deve rappresentare”. La critica è
chiaramente
rivolta a Nino Minardo che ha ingaggiato una
vera e propria battaglia
contro lo zio e contro i suoi uomini di
fiducia, per avere la
leadership in città contando su alleanze
interne al partito e tendendo
ad isolare il deputato nazionale,
in vista degli appuntamenti
elettorali della prossima primavera.

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