Lavoro nero

SCICLI. – Arresto convalidato ma con la remissione in libertà per lo sciclitano M.T. di 45 anni, indagato nell’ambito dell’inchiesta sul lavoro nero con l’impiego di extracomunitari clandestini. L’uomo, ieri mattina, è comparso davanti al Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, assistito dagli avvocati Nicola Sgarlata di Chiosi e Fabio Lucifora, ed ha fatto rilevare la sua estraneità circa l’impiego degli extracomunitari nell’azienda di Donnalucata dove avevano effettuato il blitz i carabinieri, sostenendo di essere un semplice dipendente della società e, dunque, di non avere voce in capitolo circa le assunzioni. Il magistrato ha, alla fine, deciso di rimetterlo in libertà condizionando il provvedimento con l’obbligo di dimora a Modica, dove l’indagato risiede. L’operazione dei giorni scorsi, diretta dal capitano Marco Latini, si è concentrata su una decina di aziende ed era diretta al contrasto del fenomeno che sfrutterebbe i clandestini impiegati presso le aziende agricole e le serre nel territorio di Scicli. A seguito di tali controlli era emerso che in due luoghi, a Donnalucata, per l’appunto, e a Playa Grande, lavoravano dei cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno e di documenti identificativi. In un posto erano stati individuati tre clandestini utilizzati come braccianti agricoli. Per il titolare era scattato il deferimento alla Procura della Repubblica per avere tratto un ingiusto profitto della condizione di clandestinità degli stranieri e a quest’ultimi è stato notificato l’ordine di lasciare il territorio italiano entro cinque giorni. Nell’azienda dove lavorava lo sciclitano arrestato, ritenuto titolare insieme all’anziano padre che è stato solo denunciato vista l’avanzata età, la maggioranza dei dipendenti sono risultati essere clandestini. Nove dei tredici dipendenti, tutti stranieri, della società sono risultati non in regola con le norme sul soggiorno nel territorio. Tre di loro erano stati arrestati in quanto già colpiti da precedente decreto di espulsione. Uno era già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati. Saro Cannizzaro

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