Scicli – L’intervento è finanziato dal Pit “Le Vie del Barocco” per un importo di 2 milioni 548 mila euro Sono passati quattrocento anni e il Convento dei Cappuccini torna a essere un centro di animazione culturale. E’ stato approvato in conferenza di servizio il progetto esecutivo di recupero della Villa Penna e dell’annesso convento. Ora il Comune di Scicli potrà appaltare l’opera, per un importo di 2 milioni 548 mila euro, finanziati dal Pit “Le Vie del Barocco”. Nel maggio dell’anno scorso il Tar di Catania ha riammesso a finanziamento il Pit, grazie a cui saranno realizzate la riqualificazione di Villa Penna e del convento dei Cappuccini, il parcheggio di via Badiula e il recupero ambientale di Costa di Carro, per un ammontare complessivo di quattro milioni 814 mila euro. L’amministrazione comunale aveva conferito l’incarico per la progettazione esecutiva della riqualificazione del Convento e della Villa Penna nel febbraio scorso. Quattro i tecnici incaricati: l’architetto Ignazio Lutri, l’ingegnere Salvatore Trovato, l’agronomo Giovanni Favacchio e il geometra Roberto Borgia. Ora gli esecutivi sono stati approvati e si potrà celebrare la gara di appalto, secondo quanto rendono noto il sindaco Bartolomeo Falla e l’assessore ai lavori pubblici e ai beni culturali Giuseppe Savarino. La struttura conventuale sita in quella che un tempo era la periferia di Scicli, ai piedi della collina di San Marco, nel XVII secolo visse un momento di intensa vita spirituale e di particolare prestigio culturale. Si distinse infatti per le opere di carità in occasione della peste del 1626 e del terremoto del 1693. La sua biblioteca era stata arricchita dalle donazioni dei nobili locali, i vari Giuseppe Miccichè, cui oggi è intitolata la scuola media, il dottor Guglielmo Peralta, padre Paolo Sammito. L’antico centro di animazione culturale, e di solidarietà sociale, diventerà un centro multiservizi con foresteria, sale convegno e un ostello internazionale della gioventù. La Villa Penna e il Convento dei Cappuccini, sono uno dei pochi esempi di architettura povera e semplice, rispondente ai canoni della regola francescana, sopravvissuta al terremoto del 1693. Il complesso, abbandonato dai frati nell’Ottocento, è attualmente ridotto quasi a rudere. L’immobile è organizzato con uno schema a “U” e il suo nucleo originario risale alla seconda metà del XVI secolo. Col terremoto del 1693 la chiesa e il convento furono notevolmente danneggiati, ma furono ben presto ricostruiti sia grazie alle ricche donazioni fatte dai fedeli, sia per la fortunata coincidenza della nomina da parte del Vescovo di Siracusa Francesco Fortezza del padre cappuccino di Scicli, padre Innocenzo, a visitatore dei monasteri della diocesi siracusana. Lo schema distributivo della chiesa e del convento rimase comunque quello del Seicento. Giuseppe Savà
APPROVATO IL PROGETTO DI RECUPERO DI VILLA PENNA. ORA L’APPALTO
- Novembre 9, 2006
- 3:52 pm
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