Interrogatorio per i pregiudicati che hanno rapinato la Banca Intesa a Modica

Ha confessato di essere l’autore, in concorso, della rapina a mano armata ai danni della Banca Intesa di Via Sacro Cuore, uno dei due giovani arrestati dai carabinieri venerdì mattina e che aveva fruttato un bottino di 5250 euro, interamente recuperato. Ieri i due “assalitori” dell’istituto di credito sono comparsi davanti al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo. Una procedura che potrebbe apparire anomala dal momento che non era stato spiccato alcun ordine di custodia cautelare in carcere dal magistrato e che i due erano stati arrestati in quasi flagranza. “Trattandosi di un reato grave – dice l’avvocato Fabio Borrometi, che difende d’ufficio il più giovane dei due arrestati – visto che siamo di fronte alla rapina aggravata, il processo per direttissima è di competenza del Collegio Penale che non era possibile in atto comporre, perciò si è proceduto con l’interrogatorio in carcere da parte del Gip e, dunque, si andrà al cosiddetto rito ordinario”. Il Bip ha convalidato l’arresto dei catanesi Giuseppe Centamore, 20 anni, incensurato, patrocinato da Borrometi, e di Tiziano Papale, 29 anni, pluripregiudicato, difeso dall’avvocato Leotta, e, conseguentemente, ha deciso che i due resteranno richiusi presso l’Istituto Penitenziario di Modica Alta. A confessare è stato Papale, mentre Centamore si è avvalso della facoltà di non rispondere. La posizione di quest’ultimo rimane più delicata perché i militari dell’Arma lo avevano trovato con uno zaino contenente le calze nere utilizzate per la rapina ed uno dei taglierini che servirono per minacciare l’impiegato bancario(l’altro fu abbandonato sul posto). Inoltre era in possesso della somma di 1250 euro. Il Papale fu, invece, trovato solo con quattromila euro. Questo potrebbe fare supporre che il pluripregiudicato avesse elaborato un piano strategico anche in caso di arresto, come è accaduto, che, cioè, avrebbe previsto che gli strumenti impiegati per la rapina fossero a carico del Centamore, il quale avrebbe rischiato, nell’eventualità, di meno per via della sua fedina penale pulita. A questo punto, dunque, si dovrà attendere la fissazione dell’udienza preliminare, mentre i due, intanto, sconteranno qualche settimana di carcere. I due, come si ricorderà, dopo avere messo a segno la rapina, erano fuggiti a bordo di una Y 10 che avevano poi abbandonato nella vicina Via Fosso Tantillo dove erano pronto un altro veicolo, una Fiat Panda(le due utilitarie erano state rubate il giorno prima a Ragusa). Avevano intenzione di rientrare a Catania in pullman, ma la loro fuga si è conclusa al capolinea degli autobus, al Piazzale Falcone e Borsellino.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa