Cronaca giudiziaria

Il consulente tecnico d’ufficio, lo psichiatra Francesco Arezzo, non ha dubbi. “L’imputato se non assume specifici farmaci è un soggetto socialmente pericoloso”. Il Ctu lo ha confermato ieri davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Marco Ciraolo e Patricia De Marco, a latere) avere effettuato una perizia psichiatrica, che doveva, per l’appunto, fare capire se l’imputato nel momento in cui commise il reato oggetto del processo a proprio carico, era nelle condizioni di intendere e di volere. Il procedimento penale, che si celebra a porte chiuse, è a carico dello sciclitano S.B., che deve rispondere di maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale. L’interessato, secondo il pubblico ministero, Francesca Aprile, avrebbe perpetrato il reato nei confronti della propria convivente un paio di anni fa circa. Sulla base del castello accusatorio sembra che l’uomo avesse messo in atto i suoi atteggiamenti vessatori malmenando la parte lesa per futili motivi ed anche di notte e, più specificatamente, visto che soffriva in genere d’insonnia, l’avrebbe costantemente “importunata” chiedendo il rapporto sessuale. Quando la donna si sarebbe rifiutata di sottostare alle voglie del compagno, questi l’avrebbe minacciata. I magistrati in precedenza avevano interrogato la giovane ed i suoi genitori. Tutti avevano confermato i fatti, anche se avevano attenuato la posizione dell’imputato facendo rilevare come questi avesse sofferto di periodi di depressione, di uno stato di salute precario e di continui stati d’ansia. Il procedimento si concluderà il prossimo 8 aprile.

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