Gentile sindaco, gentili amministratori, associazioni/comitati di organizzazione della festa di S. Giuseppe e gentile parroco don Ignazio La China, avvicinandosi il giorno della festa di S. Giuseppe, mentre voi vi accingete a festeggiare, gli animalisti, gli amanti degli animali e tante persone sensibili si preoccupano dell’andamento della festa e sul possibile ‘incidente’ cui quest’anno potrebbero assistere. Premettendo di conoscere la festa e quindi di sapere che durante la ‘Cavalcata di S. Giuseppe’ a Scicli i cavalli non devono correre, quanto sfilare con le bardature, Vi chiediamo, mettendo da parte il nostro desiderio di non utilizzazione di animali innocenti per mero diletto mascherato da devozione, solamente un maggior riguardo nei confronti di uomini ed animali. Avendo, infatti, a cuore la vita sotto qualsiasi forma essa si presenti, memori della morte, due anni fa, di un povero cavallo, scivolato sull’asfalto e morto dissanguato tra rantoli atroci, dopo aver sbattuto violentemente la testa sul marciapiede… e nonostante ciò, dopo che il cadavere è stato coperto da un pietoso velo bianco, intrisosi subito di sangue innocente, è stato spostato con un bobcat e la ‘festa’ è continuata come non fosse successo nulla, e memori del fatto che l’anno scorso una bambina è stata disarcionata e, stando a ciò che hanno riportato le cronache dei quotidiani, si è rotta il femore, poiché il cavallo (non appartenente alla sfilata bensì di privato cittadino), spaventato da una musica assordante accesa all’improvviso si è dato alla fuga, Vi chiediamo un tavolo tecnico per rimodulare la festa e garantire maggiore ordine e sicurezza ad uomini ed animali. Una soluzione prospettata dall’Oipa provinciale è che il sindaco, con ordinanza apposita, vieti che chiunque, come è consuetudine ogni anno a Scicli per la manifestazione, si riversi per le strade cittadine con il proprio cavallo. E’ questo, infatti, che porta al caos generale, con uomini e cavalli a stretto contatto e alte possibilità che qualcuno si faccia male. Ci pare, infatti, che il Comune si sgravi facilmente, come è avvenuto due anni fa (quando è morto un cavallo), da qualsiasi colpa, adducendo che la festa è limitata alla sfilata, ma tutti gli amanti degli animali e gli animalisti si chiedono: “Forse che le persone che partecipano alla festa fanno parte della manifestazione solo quando vanno conteggiate le presenze e la grande partecipazione di pubblico, il gran successo, ecc. ecc., mentre quando accadono eventi come la morte di un povero cavallo, allora il cavallo non fa parte della festa?”. Beh! Sarebbe opportuno emettere un’ordinanza che vieti il riversamento per le strade di gente a cavallo, come lo si vieterebbe di certo in giorni feriali, un’ordinanza che andrà magari a ‘rattristare’ qualcuno, ma sarà di grande vantaggio per tutta la cittadinanza, la quale non rischierà la pelle, come gli anni precedenti, esistendo la possibilità che un cavallo cada su di una persona o la calpesti una volta finita in terra. E a tal proposito ricordiamo le innumerevoli email, telefonate e fax giunte l’anno scorso all’indirizzo del Comune e degli organi di informazione da tutta Italia per chiedere di far svolgere la sfilata dei cavalli bardati vietando il riversamento per le strade di centinaia di privati con i propri cavalli. Fiduciosi nel fatto che le istituzioni politiche, che rappresentano i cittadini e dovrebbero tutelarli, accettino consigli e suggerimenti, attendiamo con ansia che tutti voi, sindaco Bartolomeo Falla e amministrazione, convochiate un tavolo tecnico alla presenza dell’Oipa provinciale, delle associazioni animaliste che hanno aderito alla nostra iniziativa, del parroco don Ignazio La China e delle associazioni che si occupano dell’organizzazione della sfilata, la quale, lo ribadiamo, potrà tranquillamente svolgersi anche senza la presenza di centinaia di cavalli di privati riversati in piazza, anzi, potrà svolgersi senza alcuna critica. Quanto al parroco, vorremmo ricordare le parole di Papa Giovanni Paolo II che ha detto che ‘Non solo gli uomini, ma anche gli animali hanno un soffio divino’, e che S. Francesco, il quale lodava Dio con e per il creato, chiamava gli animali ‘fratelli’ e ‘orme di Dio sulla terra’. Di certo il Dio che ha creato delle creature così splendide come i cavalli non gradisce che vengano sacrificate; non è, infatti, un Dio famelico, assetato di sangue innocente; il Dio cattolico-cristiano è misericordioso ed ama indistintamente tutte le sue creature, specie quelle più deboli, e questo è bene ricordarlo se qualcuno per caso lo ha dimenticato. Infine, all’Ausl veterinaria ricordiamo che c’è la possibilità di un atto etico attraverso l’obiezione di coscienza. Se non viene data dai veterinari disponibilità al servizio di controllo dei cavalli dei privati che si riversano in piazza, spesso cavalli da trotto, atterriti dalla musica e dalla confusione, di certo non adatti a stare su di un selciato fatto di ‘cuticci’ ben levigati, a stretto contatto con la gente a piedi, allora la presenza insieme di tante persone e tanti cavalli non partecipanti alla sfilata, ma semplicemente astanti, non si porrebbe come problema. Ricordiamo, inoltre, che nel momento in cui accade qualcosa ad un cavallo, come è stato due anni fa quando un cavallo è morto, l’amministrazione si è sgravata senza alcuna remora di tutte le colpe passando la patata bollente ai veterinari che avevano controllato i cavalli e che “semmai non avrebbero dovuto accettare un cavallo da trotto in piazza”. Sarebbe meglio per tutti, dunque, cercare di accordarsi insieme per la riuscita della festa e la garanzia di incolumità ad uomini e animali, trovando soluzioni che garantiscano il rispetto per la vita e, al contempo, alla cittadinanza di esternare la propria devozione in maniera del tutto sicura per tutti.
Richiesta tavolo tecnico sulla Cavalcata di S. Giuseppe a Scicli
- Marzo 6, 2007
- 11:54 am
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