Non luogo a procedere. Si è pronunciato in questi termini il Tribunale per i Minorenni di Catania, chiamato ad occuparsi della vicenda che ha visto protagonista un sedicenne modicano, G.A, che è stato difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio. Il giovane era stato denunciato dalla polizia il 5 ottobre del 2006. Voleva scrivere un messaggio per una ragazza. “Che vita sarebbe senza…”. Qui il messaggio si interrompeva perché, nel frattempo, era sopraggiunta una pattuglia della polizia che lo aveva bloccata. L’interessato, anziché fare uso della tecnologia ovvero di sms, mms, oppure chattando sul web e altre cose analoghe, aveva preferito il messaggio che rimanesse indelebile nel tempo. Si era munito di una scala, un pennello, della vernice e si stava prodigando a scrivere la frase, a questo punto non si sa se amorosa su un muro in calcestruzzo nella zona di Via Exaudinos, ben visibile, dunque, da Modica Alta, dove la presunta innamorata probabilmente risiedeva e che al risveglio avrebbe potuto leggere la scritta. Il giovane è stato colto con pennello in mano intorno alle 4,30 di mattina. La scritta per la sua ampiezza era, infatti, ben visibile dalla parte alta della città. Il minore, colto sul fatto, era stato affidato ai genitori e, come si diceva, deferito all’autorità competente. Il materiale e la scala in possesso del giovanissimo erano stati sequestrati.
MODICA. PERDONO GIUDIZIALE PER UN MINORENNE
- Marzo 9, 2007
- 3:26 pm
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