Interventi urgenti per la frana di via Modica – Ragusa

Il Comitato per i Diritti del Cittadino incalza l’amministrazione comunale perchè intervenga urgentemente ripristinando la parte della carreggiata della Modica-Ragusa, franata due anni fa. "Ora che il fatto, per fortuna non tragico, si è consumato – denuncia il portavoce del Comitato, Marcello Medica – tutto tace come se niente fosse successo o, peggio ancora, come se il problema fosse stato risolto dalle dichiarazioni e dalle promesse dell’assessore al ramo Giorgio Cerruto, il quale ha rassicurato tutti, dicendo che “il progetto esecutivo è già pronto”. Ma i cittadini si sono ormai stancati delle dichiarazioni e delle promesse dell’assessore di turno e del sindaco. Ci vogliono i fatti! Lo smottamento, che ha generato la voragine alle porte della città nei pressi della via Modica-Ragusa nel lontano ottobre 2005, attende ancora l’intervento del comune. Cosa e quanto dobbiamo ancora aspettare? Che qualcuno ci rimetta la pelle? La tragedia è già stata sfiorata lo scorso 20 febbraio quando un giovane è andato a finire, con la propria auto, nel burrone sottostante, e miracolosamente è rimasto quasi illeso. A tal riguardo, ci sembra a dir poco strano l’atteggiamento del sindaco Torchi che, mentre in altre occasioni (come per la sanità) si è lanciato in dichiarazioni e manifestazioni di vario tipo, ora invece, per un problema come questo, la cui risoluzione è vitale per tutti coloro che si trovano a transitare per questo tratto, non ha ancora mosso un dito per tutelare la vita dei cittadini. Eppure è già passato un anno e mezzo! Invitiamo l’amministrazione comunale – conclude Medica – ad intervenire celermente per dare il via ai lavori di ripristino del costone e del tratto di strada in questione, al fine di eliminare ogni pericolo. Nello stesso tempo ci auguriamo e auguriamo al sindaco – massima autorità preposta alla tutela della salute dei cittadini -, che nelle more non abbia ad accadere nulla di grave. In caso contrario ne risponderà legalmente, ma anzitutto, crediamo, alla sua stessa coscienza".

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