ISPICA. PARTITA DI CALCIO FINISCE IN OSPEDALE E..IN TRIBUNALE

Una partita di calcio che finisce all’attenzione dei giudici del Tribunale di Modica. Teatro dei fatti, verificatosi il 30 agosto del 2004, un campo dove si gioca una gara di un torneo amatoriale; attori principali i due portieri. Uno di questi, Giuseppe A., 22 anni, finisce in ospedale per la frattura del setto nasale. La vicenda non si ferma qui perché la vittima decide di querelare l’avversario, presunto aggressore. Da qui le indagini dei carabinieri e l’avvio del procedimento penale del quale si occupa il giudice onorario del Tribunale, Francesca Aprile. Una sfilza di testimoni hanno cercato di chiarire come sia accaduti realmente i fatti. L’imputato è Salvatore E., 33 anni, che è difeso dall’avvocato Giuseppe Avveduto, mentre la parte offesa si è costituita in giudizio attraverso l’avvocato Rovetto. Secondo i testimoni, i due portieri, sin dall’inizio dell’incontro si erano “beccati” reciprocamente, come la stessa presunta vittima ha confermato nella propria deposizione. “Gli avevo detto – ha spiegato – che era bravo solo per giocare alla play station”. L’arbitro del match, Franco Ficili, ha fatto rilevare, dal canto suo, che durante il gioco Egiziano ed Aurnia si prodigavano con degli sfottò reciproci. “Si sfidavano continuamente – ha detto – quasi per litigare. Alla fine ho visto Aurnia sanguinare dal naso”. Per la presunta vittima fu necessario il ricorso all’Ospedale Maggiore. La diagnosi parlava chiara: frattura ossea al naso con postumi permanenti e prognosi di quaranta giorni. Uno degli altri giocatori in campo, Vincenzo Lanza, intervenuto per sedare la lite, ha detto al giudice che l’Aurnia, nel porsi nei confronti dell’irritato avversario, manteneva le braccia dietro la schiena con atteggiamento quasi di provocazione. Il Got ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale fissando l’udienza conclusiva per il prossimo 8 maggio nella speranza che le parti, nel frattempo, possano giungere ad una ricomposizione bonaria della vicenda.