Il Val di Noto contro le trivellazioni. E’ partita stamattina la manifestazione nazionale di protesta contro le ricerche di gas e petrolio, con un corteo formato anche da sindaci e rappresentanti di associazioni ambientaliste. "La partecipazione di oltre 15 città coinvolte dalla concessione petrolifere, di amministrazioni di colore politico diverso che coprono l’intero arco costituzionale, è la dimostrazione che la battaglia per bloccare le estrazioni di idrocarburi nel Val di Noto non è una battaglia di maniera, ma una esigenza vera e condivisa da tutto il Sud-Est", dice Piero Torchi, sindaco di Modica e presidente del distretto culturale del Sud-Est. La manifestazione di Noto è promossa dal "Comitato Notriv", che conta anche sull’adesione del Wwf e di varie sigle ambientaliste e partiti politici. L’obiettivo del corteo è stata la zona delle prime perforazioni. "Il governo regionale e nazionale, per quanto di rispettiva competenza, e l’Assemblea regionale siciliana – dice Torchi – non possono rimanere indifferenti o sottovalutare l’urgenza di affrontare una questione così importante per il progetto di sviluppo di una delle aree più effervescenti dell’intero Paese. Per questo ho chiesto a nome di tutti i sindaci, un incontro urgente al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè e che riproporrò al presidente della Regione Totò Cuffaro". Il Wwf nei giorni scorsi aveva chiesto al ministero dell’Ambiente e alla Regione siciliana di ritirare le autorizzazioni rilasciate alla società texana Panther Eureka, in quanto "sprovviste – secondo gli ambientalisti – delle valutazioni di incidenza e di Impatto ambientale, richiesti dalla Ue". Per il Wwf l’assessorato all’Industria avrebbe autorizzato le trivellazioni in aree che ricadono in Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps); mentre all’assessorato al Territorio, altro ufficio competente, non sarebbe pervenuta alcuna richiesta da parte della società. Il portavoce dell’assessore afferma che alla Panther Eureka l’ultima concessione è stata rilasciata nel 2003. Di tutt’altra opinione l’azienda texana, secondo la quale "la società ha ottenuto dalla Regione siciliana il titolo minerario per l’esplorazione e la ricerca, dopo un iter di due anni". "Nei prossimi giorni – conclude Torchi – investiremo della questione anche il ministro per i Beni culturali perché è in gioco come più volte ribadito dal rappresentante Unesco, tutor del nostro territorio, il mantenimento dell’iscrizione alla World Heritage List, valore aggiunto per uno sviluppo turistico condiviso".
“Val di Noto a rischio”
- Marzo 17, 2007
- 3:59 pm
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