Il presidente nazionale Massimo Comparotto interviene sulla Cavalcata di S. Giuseppe di Scicli

Cavalcata di S. Giuseppe edizione 2007, tante le polemiche, forti gli scontri. “Dalle cronache di questi giorni – ha commentato il presidente nazionale dell’Oipa, Massimo Comparotto – si è appreso quanto paventato dall’Oipa, ossia una mancata tutela dell’incolumità fisica di uomini ed animali. Buono il lavoro fatto durante il tavolo tecnico richiesto dall’Oipa provinciale e la conferenza di servizio, alla presenza delle diverse parti coinvolte nell’organizzazione della festa, mettendo da parte, di certo, il nostro desiderio di non utilizzazione degli animali durante nessun tipo di manifestazione, ma alla fine contano i fatti e da quanto letto sui quotidiani sembra che non siano stati rispettati gli ‘accordi’. Si erano chieste maggiori misure di sicurezza, ma apprendo, rammaricato, come siano gli stessi partecipanti storici della Cavalcata, come il sig. Franco Donzella, con più di 30 anni di carriera e tanti premi vinti, ad intervenire “denunciando – si legge testualmente – il mancato rispetto delle regole poste con il regolamento per la partecipazione alla Cavalcata da parte della Parrocchia e il mancato controllo da parte di quest’ultima, in qualità di ente organizzatore, delle violazioni al regolamento. A seguito del un tavolo tecnico si erano stabilite alcune regole di condotta poste a salvaguardia degli animali. È accaduto che alcuni cavalli presentassero delle bardature che in maniera evidente e visibile contravvenivano alle regole poste, senza che nessuno dell’organizzazione, per incompetenza o per scarsa capacità organizzativa, sia intervenuto per porre rimedio a tale circostanza. Tale stato di cose ha determinato una grave sofferenza ai cavalli che portavano queste bardature ‘fuorilegge’”. Quanto letto è grave. Denota un mancato rispetto del cavallo, ma anche delle persone, se è vero, come si legge sui giornali, che i bambini potevano liberamente tirare la coda ai cavalli senza neppure essere ripresi dai genitori… e se un cavallo avesse reagito tirando un calcio al bambino? Mi chiedo, inoltre, perché sfilassero, nonostante il regolamento lo vietasse cavalli non bardati e senza filaccio e campanacci. Si è rischiato quando un cavallo si è imbizzarrito ed è una fortuna che non sia successo nulla né alle persone né al cavallo stesso. Tensione tra la gente, si sfiorano le risse, una bambina cade da cavallo e si scontrano il cavaliere che l’ha fatta salire e quello che ha assistito alla scena. Non sembrano, insomma, scene di una festa patronale, né una sfilata pacifica. Prevenire è sempre meglio che curare e quest’anno l’Oipa provinciale l’ha fatto anche se chi di competenza non ha messo in essere quanto stabilito di comune accordo, ma siamo convinti che, come diceva Samuel Johnson ‘le grandi opere si realizzano con la perseveranza’, e noi, che aneliamo al rispetto della vita in generale e in particolare dei più indifesi, portavoce della nuova sensibilità collettiva della stragrande maggioranza della popolazione, ne abbiamo da vendere.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa