OMICIDIO FIRRINGIELI. DAVANTI ALLA CORTE D’ASSISE DI SIRACUSA SFILANO I TESTI DELL’ACCUSA

Salta di qualche udienza l’escussione dell’imputato. I giudici della Corte d’Assise di Siracusa, hanno ritenuto necessario sentire prima tutti gli inquirenti e poi procedere nell’audizione di Dino Scarnato, il buttafuori della discoteca Itaparica di Marina di Modica, ritenuto l’omicida di Luca Firrincieli, il trentunenne ragusano, ucciso il 20 dicembre del 2004. Ieri mattina i magistrati aretusei hanno sentito il Sostituto Commissario di Polizia, Carmelo Sammito, ed un altro agente. Entrambi hanno chiarito i termini delle indagini scattate dopo la denuncia della scomparsa del giovane presentata dai genitori. Minuziosa anche stavolta la descrizione degli accadimenti post-scomparsa ed il proseguimento delle indagini dopo il ritrovamento del cadavere. Come avevano già fatto altri poliziotti, è sotto sottolineato che il corpo del Firrincieli era stato trovato bocconi all’interno del pantano. Nella prossima udienza, fissata per 24 aprile, che dovrebbe essere ancora più interessante, saranno ascoltati agenti della Scientifica che dovranno soffermarsi sui tempi di percorrenza di tutta la vicenda. Solo dopo queste audizioni toccherà allo Scarnato che continua a professarsi innocente sin dal momento in cui fu arrestato. Firrincieli morì per annegamento. Secondo il medico legale, Giuseppe Ragazzi, la vittima aveva subito un violento strattone dopo che il suo avversario lo aveva bloccato con un braccio alla base del mento. Uno strattone che gli avrebbe procurato la lesione alla colonna vertebrale paralizzandolo dal collo in giù ed impedendogli anche un minimo movimento che avrebbe potuto salvargli la vita. Scarnato, originario di Noto ma residente a Modica, è patrocinato dall’avvocato Giovanni Raudino del Foro di Siracusa. La famiglia Firrincieli è costituita in giudizio attraverso l’avvocato Gianluca Gulino del Foro di Ragusa. L’imputato fu arrestato dalla polizia sette giorni dopo il ritrovamento del cadavere. Il corpo senza vita fu rinvenuto lunedì venti dicembre del 2004 in fondo al laghetto della frazione balneare modicana che è nelle immediate adiacenze del locale notturno. Dopo qualche giorno fu scarcerato dal Tribunale del Riesame di Catania.

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