PALERMO.- LA POLIZIA DI STATO ARRESTA IL GIOVANE EX STUDENTE DI UNA SCUOLA INTRODOTTOSI NELL’ISTITUTO PER ASPORTARE IL DENARO CONTENUTO NELLE MACCHINETTE EROGATRICI DI BEVANDE.

Agenti della Polizia di Stato appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno stanotte tratto in arresto Vincenzo Lo Muto , 19 anni, palermitano, responsabile del reato di tentato furto aggravato. Il giovane è stato stanotte sorpreso all’interno dei locali dell’Istituto Tecnico Commerciale “Ferrara” di via Bandiera ove era penetrato dopo avere infranto i vetri di una finestra per forzare le macchinette erogatrici di bevande ed asportare il relativo incasso. L’individuazione e l’arresto del giovane è giunto a seguito dell’intensificazione dei servizi di vigilanza saltuaria agli istituti scolastici nel recente periodo presi di mira da vandali rimasti nell’anonimato. Ad un equipaggio di polizia di passaggio all’altezza del citato istituto tecnico stanotte non sfuggiva il particolare che la finestra del secondo piano fosse infranta: presumibile che all’interno fossero in azione dei vandali, tesi avvalorata dalla presenza di una fioca luce, come prodotta da una torcia. Gli agenti decidevano pertanto di stazionare in zona e la loro pazienza veniva premiata a distanza di qualche minuto allorquando Lo Muto si affacciava alla finestra per verificare di potere agire indisturbato. Il giovane che notava la presenza dei poliziotti veniva preso dal panico e si barricava all’interno dell’istituto che nel frattempo era stato però circondato da altri agenti giunti in ausilio. Dopo avere accertata l’impossibilità di contattare il custode dell’istituto, che avrebbe consentito l’accesso all’edificio attraverso l’ingresso principale, gli agenti decidevano di penetrare attraverso la finestra già infranta raggiunta con una scala fornita dai Vigili del Fuoco. Lo Muto, ormai intrappolato, veniva così raggiunto e tratto in arresto. Il giovane, incensurato ed ex studente dell’istituto, non poteva fare altro che ammettere le proprie responsabilità. Il giovane si blandiva sostenendo di avere pensato di utilizzare il denaro sottratto alle macchinette erogatrici di bevande per sostenere le ingenti spese economiche sopportate dalla famiglia a seguito del matrimonio della sorella. Facile pensare all’istituto “Ferrara”, scuola da lui frequentata per molti anni in passato, nei cui locali il giovane sapeva con certezza si trovassero le macchinette erogatrici, considerate una preziosa fonte di guadagno.

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