Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha risposto all’interpellanza presentata dall’onorevole Riccardo Minardo sulla vertenza dei dipendenti delle Poste assunti con contratto trimestrale contro l’amministrazione delle Poste i quali hanno avuto ragione dal Tribunale del Lavoro che aveva sentenziato la riassunzione dei lavoratori risarcendoli dello stipendio non corrisposto, relativo al periodo di sospensione da parte dell’Ente poste. Il Ministro, nel sottolineare che a seguito della trasformazione dell’Ente Poste Italiane in Società per Azioni, il Governo non ha il potere d’intervenire nella gestione aziendale ha comunque fornito a Minardo elementi di valutazione sulla vicenda. Le problematiche riguardanti i lavoratori a tempo determinato, assunti nel corso degli anni a partire dal 97 e la gestione delle vertenze che ne sono derivate sono riconducibili alla politica di assunzioni seguita nel periodo compreso tra il 97 e il 2002, anni in cui la scelta del ricorso ad assunzioni a termine fu concepita al fine di perseguire l’obiettivo della trasformazione da ente pubblico economico a società per azioni e per fronteggiare il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione. Si doveva tenere conto dello squilibrio della collocazione delle risorse umane presenti in azienda e dell’impossibilità di raggiungere intese a livello sindacale sul tema della redistribuzione del personale sul territorio, fatto questo che non è stato valutato.
Gentiloni risponde a Minardo in merito alla vertenza dei dipendenti delle Poste assunti con contratto trimestrale
- Aprile 5, 2007
- 4:22 pm
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