OFFESE UN EX ALLENATORE SUL LIBRO RIGUARDANTE LA STORIA DELLA MODICA CALCIO. RISARCITI I FAMILIARI

Seimila euro di risarcimento danni. E’ la somma che ha dovuto versare l’autore de “La storia del calcio modicano dal 1920 al 1980” ai familiari di Renato Ricci, l’ex allenatore delle Giovanili rossoblu, deceduto alcuni anni fa. La vicenda era finita in Tribunale dopo che la moglie di Ricci, ed i suoi tre figli avevano letto il capitolo, di pagina 432 dedicato al “Caso Ricci”. I congiunti del mister si sono rivolti all’avvocato Carmelo Vicari che ha intentato un contenzioso conclusosi con il risarcimento danni, già versato. “Non è una questione di soldi – dicono i figli di Renato Ricci – ma è un principio di rispetto verso nostro padre che non poteva difendersi nei confronti del quale, ancor oggi, c’è gente che nutre stima e rispetto, sentimenti che ogni giorno registriamo”. Pesanti, in particolare, sono stati ritenuti alcuni passaggi dove è definito “bullo trasteverino” e per proseguire con “Ricci andò a trovare a Marsala il presidente, Don Tripodi e lo ricattò chiedendogli una somma non spettategli con la minaccia di denunciare il caso ai superiori del Rettorato di Modica Alta. Don Tripodi, non per timore di essere denunziato ma solo per un atto di infinita bontà, considerate le miserevoli condizioni di vita del Ricci, gli liquidò la somma di un milione di lire. Dopo questa “bravata”, Ricci rimase a Modica vivendo di espedienti e tramando nell’ombra delle società locali, senza poter lucrare, però, incarichi sportivi di sorta. Divenute sempre più precarie le sue condizioni di vita, fu costretto a più umili servizi e diventò un “caso” oltremodo pietosi”. Il capitolo non manca, in seguito, di parlare in una certa maniera dell’ex allenatore della formazione Berretti del Modica. “Mio padre – dice una delle figlie – ha lasciato un ricordo indelebile tra i giovani dell’epoca. Non visse di espedienti, ma fu assunto a tempo indeterminato presso il Comune di Modica, quale custode dell’impianto di depurazione. Non ha “messo al mondo una figlia", ma tre figli che continuano ad amarlo e a rispettarlo ancora oggi per i valori che ci ha trasmesso”. Quando il libro fu presentato c’era stata una prima polemica esplosa per via di un passaggio che parlava di una presunta “combine” organizzata dal massaggiatore Pietro Scollo, il quale aveva categoricamente smentito la questione ma che preferì non adire le vie legali.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa