Protesta del Presidente del Distretto Culturale Sud Est, Torchi, nei confronti di Trenitalia sui tagli delle tratte ferroviarie

Il presidente del Distretto Culturale del Sud-Est, e sindaco di Modica, Piero Torchi, attacca Trenitalia ed il Governo Nazionale dopo la denuncia della Fit Cisl sulla continua dismissione da parte di Trenitalia della operatività strategica sulle tratte siciliane e del Sud-Est, con una diminuzione del trentacinque per cento dell’operatività della rete ferroviaria in Sicilia, con ben 17 treni nel 2006 e 4 treni che della cadenza giornaliera sono passati ad una frequenza settimanale, annullando ben 6 corse su 7, mentre altri 5 hanno diminuito le frequenze e ben 25 hanno visto limitare il proprio percorso, soprattutto sulla direttrice Siracusa-Gela, con un notevole interessamento delle tratte in provincia di Ragusa. “Si conferma – dice Torchi – quanto sosteniamo da tempo. La delicata fase amministrativa non può fare, in ogni caso, passare sottotraccia le scelte dissennate di Trenitalia, ma soprattutto un’assoluta mancanza di risposta da parte di un Governo Nazionale sempre più disattento alle istanze del Sud e della Sicilia in particolare. Abbiamo, nei mesi scorsi, richiesto con urgenza l’intervento del Ministro per le Infrastrutture, soggetto interlocutore istituzionalmente con ferrovie, ricevendo in cambio solo un disinteressato silenzio. Tutto ciò nonostante abbiamo accompagnato la protesta con una serie di proposte concrete finalizzate soprattutto all’utilizzo per scopi turistici delle tratte, secondo un’esperienza già collaudata e vincente in occasione di Eurochocolate”. Torchi ritiene essenziale andare a costituire un tavolo tecnico, spostando, però, l’asse non solo a livello provinciale o regionale ma aprendo una vertenza nazionale che costringa il Governo ad una reale e propositiva interlocuzione con Trenitalia, supportata da una rete di proposte concrete. “Abbiamo un ventaglio di proposte serie da porre a Trenitalia – conclude Torchi – per cui chiediamo al Governo di farsi parte diligente ed attiva per trasformarle in risorse concrete. Tutto ciò in tempi immediati per intervenire prima della programmazione estiva che potrebbe rappresentare un adeguato banco di prova per le soluzioni individuate. L’alternativa restano clamorose azioni di proteste nei siti ferroviari”.

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