OPERAZIONE E ARRESTI DELLA SQUADRA MOBILE DI RAGUSA

La Squadra Mobile di Ragusa ha arrestato, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale per i minorenni di Catania, A.G. di anni 18, abitante a Ragusa in zona “Selvaggio”, minorenne all’epoca dei fatti contestati. In particolare il giovane tra settembre 2006 e gennaio 2007, quando non aveva ancora compiuto i 18 anni, si sarebbe reso responsabile, in concorso con soggetti maggiorenni di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente tipo hashish e di tentata estorsione per aver preteso, mediante minaccia e violenza, consistita in percosse, una grossa somma di denaro da un altro minorenne.Il giovane arrestato è stato associato presso l’Istituto per Minorenni di Catania Bicocca a disposizione del G.I.P. per i minorenni che lo interrogherà nei prossimi giorni. La realtà delinquenziale minorile con cui ci confrontiamo è diventata complessa. Oggigiorno gli adolescenti sono coinvolti in forme sempre più varie di delitti. I dati raccolti durante l’attività di polizia parlano di rapine, estorsioni, furti, violenze sessuali, traffico di stupefacenti. Si comincia a registrare anche nel nostro capoluogo, un tempo considerato immune dal fenomeno, un lieve aumento del numero totale dei minori denunciati. Ma non è la quantità delle denunce che preoccupa. Piuttosto la qualità dei reati di cui di rendono responsabili i minorenni Particolarmente significativo l’aumento in percentuale per i ragazzi dei reati più violenti, cruenti in maniera gratuita e immotivata e dei cosiddetti reati espressivi, mossi cioè non da privazioni materiali ma da profondi dissesti psicologici e affettivi. Il 60 per cento dei reati ad opera di minorenni viene commesso in gruppo. Non si tratta, per fortuna, di bande in stile nordamericano, spesso si tratta di due o tre elementi. Ma ciò è sufficiente ad indicarci che le personalità giovani e fragili che mai compirebbero individualmente un delitto trovano la forza di farlo collettivamente. Ciò dimostra che l’atto criminoso diventa un momento aggregante fornisce un senso di appartenenza e sicurezza mai trovato dai ragazzi in altri ambiti, sia sociali che familiari. La Squadra Mobile è impegnata su un doppio fronte, perché si occupa di individuare e bloccare i minori che delinquono, i prevaricatori, e proteggere ed assistere le vittime che per la maggior parte sono minori anch’essi. È un comune denominatore quello che vede ragazzi contro ragazzi. Una generazione vittima di sé stessa. Ma l’unica parola pronunciabile senza dubbi e sensi di colpa è prevenzione. La Polizia di Stato cerca di rispondere a questa chiamata della prevenzione inviando Poliziotti tra i banchi e davanti alle scuole non solo come controllori e guardiani, che svolgono un’azione contenitiva dei comportamenti a rischio, ma soprattutto come educatori della legalità, che entrano in aula, invitati da presidi ed insegnanti, per parlare ai ragazzi dei rischi di essere risucchiati nel vortice della criminalità. Spiegano anche il loro lavoro volto a garantire la sicurezza, e cercano di farlo in maniera non dottrinale ma amichevole. In modo che i ragazzi sentano vicina l’istituzione e abbiano una figura di riferimento in cui confidare. L’importante è non lasciare i ragazzi soli di fronte all’esplosione della violenza dei coetanei o alle loro pulsioni più aggressive. Gli adulti di domani hanno bisogno degli adulti di oggi, di controllo, autorità come rispetto delle regole, ma anche di un modello di riferimento migliore. Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio disposta dal Questore della Provincia, Dr. Girolamo Di Fazio, personale di questa Squadra Mobile, nel corso dell’attività di sorveglianza nei confronti di soggetti sottoposti a misure di prevenzione, ha denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Ragusa, Roberto Cavallo Alecci, vittoriese, di 38 anni, sorvegliato speciale della Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per aver disatteso gli obblighi imposti dalla misura di prevenzione, e Giuseppe Scardino, vittoriese di 31 anni, anch’egli sorvegliato speciale della P-S., per aver disatteso gli obblighi imposti dalla misura di prevenzione.Inoltre, è stato tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, Vincenzo Saito, Danilo Giannì nato a Comiso, 19 anni, e residente a Vittoria. Si tratta di soggetto già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di tentata rapina ai danni del supermercato CITYPER di Vittoria avvenuta lo scorso 13 aprile per il quale era stato arrestato in flagranza, unitamente ad Andrea D’Angelo, nato a Comiso. La misura più grave si è resa necessaria avendo il Giannì trasgredito reiteratamente gli obblighi imposti dalla misura meno grave degli arresti domiciliari.

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