POZZALLO. RAPIMENTO GUGLIOTTA: La Farnesina tranquillizza i familiari

"La Farnesina ci ha tranquillizzati anche sulla base delle conoscenze che si hanno di questo gruppo di sequestratori che non hanno mai fatto male agli ostaggi". È fiducioso Clemente Gugliotta, 67 anni, comandante marittimo in pensione, padre di Ignazio, il primo ufficiale di coperta in servizio su una petroliera della Chevron rapito ieri, insieme ad altri cinque colleghi tre dei quali italiani, sulla nave ancorata ad una piattaforma nel Delta del Niger. "Nella disgrazia siamo stati fortunati -aggiunge – . Aspettiamo da un momento all’altro notizie ancora più rassicuranti". Ignazio Gugliotta, Luca (secondo nome all’anagrafe) per parenti ed amici, 35 anni, marittimo fin dalla giovanissima età, da due anni alle dipendenze della Chevron, l’ultima volta era partito da Pozzallo un mese fa. È sposato con Sara Zocco, 31 anni. La coppia ha due figli, Davide di 4 anni e Marisole di 2. Nella casa di viale Orsa Maggiore la donna, quando ieri ha appreso telefonicamente la notizia, ha avuto un malore, poco dopo si è ripresa. Oggi ha raggiunto l’abitazione dei suoceri in corso Vittorio Veneto per attendere lì eventuali notizie, appare più serena e fiduciosa: "Avevo sentito Luca lunedì sera. Era tranquillo e allegro come sempre. Spero al più presto di riascoltare la sua voce per avere la certezza che sta bene. Dopo le assicurazioni che mi hanno dato dalla Farnesina e le notizie che ho appreso sulle finalità dei sequestratori sono più fiduciosa". Il governo attivi tutti i canali diplomatici per la liberazione dei quattro italiani rapiti in Nigeria tra i quali vi è anche Ignazio Gugliotta di Pozzallo, giovane marittimo di 33 anni che lavora per conto della Chevron". Lo afferma il presidente della Provincia Franco Antoci. "Raccolgo con tutta la mia forza l’appello che arriva dai familiari di Ignazio Gugliotta e dall’intera comunità di Pozzallo – dice – per la liberazione del giovane marittimo che si trovava in Nigeria per lavoro e per dare serenità economica alla sua famiglia. Questi atti che attentano alla libertà personale non appartengono alla nostra cultura e al mantenimento dei buoni rapporti internazionali tra il nostro Paese e la Nigeria". "Sono molto vicino alla famiglia Gugliotta in questo particolare momento di angoscia e di trepidazione – aggiunge – e faccio appello al Governo Nazionale affinchè attivi tutti i suoi canali diplomatici al più presto per favorire la liberazione di Ignazio".

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