AMMINISTRATIVE. IL CROLLO DELLA SINISTRA

Il centrodestra dunque ha stravinto queste elezioni contro un centrosinistra affondato già al primo colpo. La provincia di Ragusa, ma un po’ tutta la Sicilia, se si esclude l’eccezione Gela, si conferma roccaforte della Casa delle Libertà. La sinistra paga la disunione, l’incoerenza, le lotte fratricide e raccoglie cocci salvando la faccia solo per gli spunti dei singoli, vedi i consensi riportati nelle elezioni per le provinciali dal modicano Ignazio Abbate che ha ottenuto solo nella sua frazione di Frigintini quasi 800 voti. I numeri lasciano pensare ma devono ancora una volta fare riflettere, anche i vertici nazionali. Certo Romani Prodi non ha contribuito nella fase pre-elettorale a cambiare le intenzioni della gente. Il risultato è finanche sconfortante. Alla Provincia, come si diceva, Franco Antoci ha ottenuto il 65,4%; una percentuale altissima che si è sviluppata immediatamente. Un’estensione di voti, 40 punti di percentuale in più per quello che doveva essere l’agguerrito antagonista, Giuseppe Barone, che nemmeno Modica ha voluto premiare, tant’è che in molti storcevano il naso quando lo si proponeva. In consiglio si avranno da 17 a 18 consiglieri di centrodestra e 7 o 8 di centrosinistra. Antoci governerà sereno per cinque anni, con una squadra che adesso si arricchirà di Raffaele Monte, che subentrerà al già designato Innocenzo Leontini(Forza Italia), Giovanni Venticinque al posto del designato Corrado Moltisanti(AN) e Salvatore Minardi, che prenderà il posto dell’onorevole Carmelo Incardina, a meno che questi non decida di lasciare il suo posto a Giuseppe Dipasquale, suggellando definitivamente quella pace all’interno di AN che ha portato il partito ad un incremento percentuale di dieci punti rispetto al voto di cinque anni e mezzo fa. Crolla la Margherita scompaiono i partiti minori, Diesse arretrano ma non crollano. Viene fuori l’MpA che ne piazza due in consiglio. Gli autonomisti sono gli altri veri vincitori di questa tornata elettorale.

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