RAPINATORE CONDANNATO A SEI ANNI DI RECLUSIONE DAL TRIBUNALE DI MODICA

La Corte d’Appello di Catania rinvia il fascicolo per difetto di nullità al Tribunale di Modica, e l’imputato è nuovamente condannato ma ad una pena più pesante rispetto alla precedente. Si tratta del procedimento, controverso e “difficoltoso” riguardante la rapina messa a segno da 3 individui con il volto travisato da passamontagna ed armati di pistole automatiche e di un fucile a canne mozze ai danni dei proprietari di Villa De Naro Papa a Modica. Le due donne prese di mira, Maria Costa e la figlia Lavinia De Naro Papa. Era il 3 settembre del 1985. In Appello era andato uno dei due imputati condannati, Carmelo Iemmolo, 65 anni, anche questi di Pozzallo, ma in atto residente in Svizzera. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica gli aveva inflitto 4 anni e 8 mesi di reclusione e milleduecento euro di multa. Stavolta è stata la Corte presieduta, stavolta, da Michele Palazzolo che ha comminato all’uomo, difeso d’ufficio, per l’occasione, dall’avvocato Simona Lo Bello, sei anni di reclusione e duemila euro di multa. L’altro rapinatore era Umberto Pitino, 74 anni, pozzallese, ex collaboratore di giustizia, che fu condannato a tre anni e due mesi di reclusione e seicento euro di multa. Resta il terzo imputato l’ex pentito Salvatore Cordova che versa in pessime condizioni di salute ed il processo a suo carico, dato che è stato stralciato, è fissato al 13 giugno. Quella sera le due vittime, dopo cena, si trovavano in salotto a guardare la televisione, ma si erano appisolate. La figlia si era, poi, svegliata ed era andata in cucina, ma dalla penombra erano sbucati due individui che le avevano puntato una pistola. Un terzo uomo, che dovrebbe essere il Cordova, le tenne in ostaggio per quasi tre ore. Il valore degli oggetti rubati ammontò a circa 400 milioni di lire. Arraffarono preziosi e pellicce oltre ad una pistola marca “Smith & Welsson” calibro 7,65. In precedenza il Tribunale di Modica aveva disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La Corte d’Appello di Catania aveva, poi, dichiarato il non luogo a procedere per il primo per intervenuta prescrizione del reato e per Iemmolo, addirittura, l’annullamento e la trasmissione degli atti nuovamente al Tribunale di Modica per avviare un nuovo procedimento. In quest’ultimo procedimento nei confronti di Iemmolo è stato disposto il non luogo a procedere per il reato di porto d’armi in luogo pubblico. L’uomo è stato condannato, invece, per rapina aggravata in concorso

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