INCHIESTA SULLA MORTE SOSPETTA DELL’EX CALCIATORE D’ANGELO. LA PROCURA DI MODICA CONCEDE LA TERZA PROROGA AL CTU

Terza proroga chiesta da uno dei periti nominati dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Francesca Aprile, per stabilire le cause della morte del cinquantenne attacchino del Comune di Modica, Gianni D’Angelo, avvenuta il 29 ottobre del 2006 all’Ospedale Maggiore. Tutto fa supporre che il medico legale Salvatore Coco di Siracusa, voglia approfondire qualche passaggio prima di depositare la sua perizia. C’era stato anche un sollecito da parte della magistratura modicana per avere le conclusioni di Coco, ma, in ogni caso, la terza proroga è stata concessa. Com’è noto la Procura nominò, all’epoca, un pool di periti, scegliendo, per l’appunto, Coco ed il cardiologo Giuseppe Vinci. I familiari di D’Angelo subito dopo il decesso, si erano affidati all’avvocato Carmelo Ruta ed avevano, oltremodo, presentato denuncia presso i carabinieri. La vittima, molto conosciuta, soprattutto per il suo passato di calciatore di Modica, Scicli, Comiso, Aquila Grammichele, Carlo Papa, ed ex allenatore del Frigintini si era recato per ben tre volte al Pronto Soccorso, accusando dolori al petto. I controlli eseguiti ed anche l’elettrocardiogramma non fecero rilevare nessuna anomalia ma nella stessa serata, dopo che gli era stata somministrata una flebo che aveva attenuato i dolori, l’uomo era crollato a terra privo di vita. La prima ipotesi sarebbe quella di una morte determinata da un aneurisma dell’aorta che avrebbe potuto riscontrarsi attraverso una Tac che non fu eseguita.

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