AVEVA LA SCHEDA TELEFONICA RUBATA AD UN PRETE DI MODICA. CONDANNATO

Condannato per la ricettazione di una scheda telefonica trafugata durante un furto compiuto nell’abitazione del Vicario Foraneo di Modica. Raffaele Coria, 52 anni, ispicese, difeso dall’avvocato Alessandra Modica Bittoldo, ha avuto inflitta dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, pena di un mese di reclusione e duecento euro di multa. L’episodio si riconduce alla notte di Pasqua del 2003, quando ignoti si introdussero nell’abitazione in Via Carlo Papa di Don Umberto Bonincontro, assente perché stava celebrando la veglia presso il Santuario della Madonna delle Grazie. Coria, nelle precedenti udienze aveva reso delle dichiarazioni spontanee sostenendo di avere acquistato la scheda telefonica oggetto dell’accusa da un marocchino, senza però fornire il nominativo. L’uomo, secondo l’accusa, sarebbe coinvolto nel furto. Qualche giorno dopo l’episodio, il cinquantaduenne avrebbe utilizzato il cellulare rubato, tra le altre cose, nell’appartamento del Vicario Foraneo. Per il pubblico ministero, insomma, avrebbe acquistato o ricevuto incautamente un oggetto di provenienza furtiva. Nella notte tra il 19 ed il 20 aprile di quattro anni fa, mentre Bonincontro “diceva messa”, ignoti penetravano nella casa, che si trova nei pressi della Chiesa del Santissimo Salvatore, portando via una telecamera ed una macchina fotografica digitali, un telefono cellulare Philips, centottanta euro in contanti, otto banconote statunitensi e ventidue pounds(la moneta in corso a Malta)per un valore complessivo di circa 4 mila euro. Al rientro il prete notò delle macchie di sangue su una tenda, sui mobili e su un cappotto. Evidentemente i ladri dopo avere rotto un vetro si erano feriti.

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