E’ inaccettabile l’accordo al ribasso firmato da Cgil, Cisl e Uil che riguarda il contratto dei lavoratori della scuola. Lo denuncia Raffaele Brafa, modicano, coordinatore della Gilda, il sindacato che ha la sede in Via Tirella a Modica, dopo la chiusura della trattativa a Palazzo Chigi, assenti 9 Confederazioni rappresentative del pubblico impiego, e che ha prodotto quale il risultato, 101 euro dal primo febbraio scorso, aumenti nel 2008, passaggio dai contratti biennali ai contratti triennali, in via sperimentale, entro dicembre revisione dell’accordo di luglio 1993, e definiti nell’accordo in dettaglio tutti i passaggi relativi agli incrementi retributivi. “L’accordo – sostiene Brafa – sottrae un altro mese ai 13 che la finanziaria aveva già tolto agli aumenti. Una scelta di ulteriore penalizzazione nei confronti del personale della scuola inaccettabile ed indecorosa sotto ogni profilo. La Gilda si riserva di valutare i contenuti proposti dal Governo e le risorse assegnate per la contrattazione, risorse che (anche se leggermente superiori rispetto ai 101 Euro del restante pubblico impiego) comunque appaiono sin d’ora largamente insufficienti per qualsiasi recupero credibile delle retribuzioni dei docenti italiani, rispetto a quelle dei paesi industrializzati dell’Europa, e per un serio progetto di rivalorizzazione della Scuola”. Il sindacato esprime profonda preoccupazione per l’intesa raggiunta tra confederali e Governo per la futura triennalizzazione dei contratti, di fronte a una parte pubblica che sistematicamente non rispetta le scadenze contrattuali, si corre il rischio di tempi sempre più lunghi e di un progressivo impoverimento delle retribuzioni dei docenti, e si riserva di chiamare i colleghi alla mobilitazione sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.
Non è accettabile l’accordo al ribasso firmato da Cgil, Cisl e Uil che riguarda il contratto dei lavoratori della scuola.
- Giugno 1, 2007
- 3:05 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa