Per quanto concerne le problematiche emerse tra il CSR e l’Azienda, che hanno portato a numerose e polemiche prese di posizione, si ritiene opportuno richiamare gli stessi concetti espressi in una specifica comunicazione inviata il 27 giugno scorso a tutti i sindaci della provincia: – la riorganizzazione dell’attività riabilitativa aziendale ricalca fedelmente le Linee Guida nazionali, recepite dai nostri specialisti; – i pazienti che possono essere dimessi dai trattamenti riabilitativi sono quelli il cui quadro è stabilizzato, cioè non suscettibile di miglioramenti, né di gravi peggioramenti. Alla luce di quanto premesso, appare di tutta evidenza che l’interruzione di tali terapie non solo non comporta alcun danno, ma rende possibile l’accesso al trattamento riabilitativo a chi ne ha effettivo bisogno. La valutazione dell’efficacia dei trattamenti riabilitativi è affidata, in questa Azienda, a tre commissioni, una per ogni distretto sanitario, composte da un medico funzionario, un medico specialista in medicina riabilitativa, un dottore fisioterapista. Le modalità adottate dalle commissioni sono esclusivamente di tipo riabilitativo e non “ragionieristiche”, basate sulla valutazione del quadro clinico e sull’effettivo beneficio che il paziente potrebbe trarre dalle cure, così come prescritto dalle Linee Guida Nazionali del maggio 1998. Lo scopo ultimo è quello di mantenere un positivo rapporto costo/beneficio, impossibile da raggiungere se non si pone termine a tutte quelle “terapie a vita” che drenano risorse, non portano ad alcun beneficio e allungano l’attesa per chi ha una vera necessità.
Questione sanità nel territorio modicano al centro dell’attenzione
- Luglio 10, 2007
- 4:20 pm
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