Modica: Denuncia sanitaria di una trentacinquenne

Una donna modicana di 35 anni, afflitta da due anni da una grave forma d’encefalopatia tossica, sottoposta a ben dodici interventi chirurgici, in costante peggioramento sia fisico che mentale, rischia la totale immobilità se non otterrà immediatamente la necessaria assistenza. Dallo scorso mese di novembre all’interessata, madre di due figli, è ridotta l’assistenza fisioterapica ed addirittura lo scorso mese di giugno anche questa è cessata. Una situazione delicata della quale si fa carico il sindaco, Piero Torchi, sempre molto attento alle problematiche a rischio, il quale segnala il caso all’Ausl 7 di Ragusa. “La domanda della paziente al CSR – spiega il sindaco – giace per la mancanza di risorse del centro, dovuta proprio ai tagli della sanità”. Torchi si chiede polemicamente se questo non sia un caso urgente che necessiterebbe di ben altre determinazioni da quelle che sono definite “ragionieristiche”. Proprio sul fronte della sanità c’è anche l’attacco del parlamentare regionale Orazio Ragusa e di Alleanza Nazionale. L’esponente dell’Udc ha inviato un’interrogazione all’assessore alla Sanità, Roberto Lagalla, denunciando in maniera assolutamente dura il “disastro” la sanità iblea, esprimendo “intollerabile inefficienza per l’esplicazione di servizi essenziali a causa della mancata proroga dei contratti del personale”, facendo un lungo elenco dei disagi vissuti dall’utenza, della carenza dei servizi. “Servizi al collasso – dice Ragusa – che potrebbero essere salvati se solo il direttore generale dell’Ausl 7, Fulvio Manno – attuasse il protocollo sottoscritto il 29 marzo scorso, proprio per risolvere le situazioni più delicate. E’ incomprensibile l’atteggiamento del direttore generale rispetto al proliferarsi di un vero e proprio disastro sanitario in Provincia”. Ragusa chiede all’assessore Lagalla di verificare dell’operato di Manno, e di avere chiarimenti sulla situazione finanziaria dell’Ausl 7 e di capire cosa impedisce a Manno di rinnovare i contratti del personale che servirebbero a rimettere in vita i servizi collassati. Alleanza Nazionale, dal canto suo, attraverso il gruppo provinciale delle Pari Opportunità, intenderebbe chiedere al massimo dirigente dell’Ausl 7 un incontro urgente per avere chiarimenti sul diritto alla salute, che dovrebbe essere primario e non subordinato ad altre esigenze.

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