Confeserfidi si candida a diventare intermediario Finanziario vigilato dalla Banca d’Italia, ex art. 107. Riunione operativa nei giorni scorsi tra il presidente di Confeserfidi, Bartolo Mililli, e il professor Lorenzo Gai, dell’Università degli studi di Firenze, in vista del salto di qualità che Confeserfidi si è prefissato. “Per comprendere appieno la valenza di un Consorzio Fidi nello scenario disegnato da Basilea 2 occorre una premessa –spiega il professore Gai- Con l’arrivo della nuova disciplina prudenziale internazionale è previsto che le banche assegnino o internamente, o attraverso rating esterno, una valutazione al merito creditizio delle imprese. Per le piccole e medie imprese questo ha costituito uno spauracchio. Esse temono infatti di uscire con le ossa rotte da questa valutazione e quindi di ottenere giudizi non positivi, con il risultato di pregiudicare le loro condizioni di accesso al credito. L’unica loro via d’uscita è avere dei garanti e delle garanzie riconosciute dalle banche e quindi da Basilea 2. La principale di questa forma di mitigazione di rischio di credito è costituita dalla presenza di un Consorzio Fidi, che Basilea 2 riconosce per la prima volta come soggetto idoneo ad attenuare il rischio creditizio per le banche che concedono il credito alle imprese, se assistite appunto da un Confidi. I Confidi, però per risultare idonei, e perché la loro garanzia sia ammissibile, devono essere Intermediari Finanziari, cioè dei soggetti vigilati ex art. 107. Siamo in attesa di conoscere la disciplina definitiva che il Ministero dell’Economia dovrà emanare, di concerto con la Banca d’Italia, per stabilire a quali soglie ci si può trasformare in Confidi Intermediari Finanziari o meno. La presenza di un Confidi Intermediario Finanziario consentirà alle imprese sue associate, che fanno ricorso alle garanzie di questo Confidi, di poter beneficiare di condizioni migliori di accesso al credito. La Banca riconoscerà la sua Garanzia in maniera diversa da quella di un Confidi che non si sarà trasformato in un intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia e sarà rimasto un semplice Confidi ex art. 106. Se questo, restare un Confidi ex art. 106, potrà valere da un punto di vista gestionale, non potrà valere dal punto di vista di mitigazione del rischio”. Confeserfidi, che ha superato quota 100 milioni di garanzie prestate, sta lavorando per diventare Intermediario Finanziario vigilato dalla Banca d’Italia per offrire condizioni di accesso al credito ancora più vantaggiose per i propri associati.
CONFESERFIDI SI CANDIDA A DIVENTARE INTERMEDIARIO FINANZIARIO Un incontro presso gli uffici di Scicli di Confeserfidi con il professor Lorenzo Gai, dell’Università di Firenze, in vista della trasformazione del Consorzio in Intermediario finanziario ex
- Agosto 23, 2007
- 8:36 am
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