I parlamentari regionali chiedono la revoca del Commissario straordinario per le Opere pie riunite “CriscioneLupis, Boscarino e Moltisanti” di Ragusa.

Con una nota inviata al Presidente della Regione Sicilia e all’Assessore Regionale per la Famiglia, le Politiche sociale e le Autonomie locali, primo firmatario l’On. Ammatuna, i parlamentari regionali eletti in provincia di Ragusa chiedono l’immediata revoca del Commissario straordinario per le Opere pie riunite “Criscione Lupis, Boscarino e Moltisanti” di Ragusa e l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione. Di seguito il testo integrale della nota: “I sottoscritti parlamentari regionali, eletti in provincia di Ragusa, comunicano quanto segue: – con D.A. del 18 aprile 2007, l’Assessore per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali ha nominato il Commissario straordinario delle Opere pie riunite “Criscione Lupis, Boscarino e Moltisanti” di Ragusa a seguito della scadenza del mandato del Consiglio di Amministrazione, sulla base del presupposto che il Prefetto ed il Vescovo di Ragusa non abbiano effettuato le designazioni dei nuovi componenti di loro competenza; – risulta agli scriventi, invece, che tali designazioni siano state effettuate regolarmente e nei tempi dovuti; – con un ulteriore D.A. del 23 luglio 2007, l’Assessore per la Famiglia, le Politiche sociale e le Autonomie locali ha nominato, per la durata di tre mesi, il Commissario straordinario delle suddette Opere pie riunite sulla base del presupposto che il Prefetto di Ragusa non ha indicato, tra i cinque nominativi designati per il Consiglio di Amministrazione, il componente che dovrebbe rivestire la carica di Presidente dello stesso; – risulta agli scriventi, invece, che tale designazione è stata effettuata e comunicata per tempo dal Prefetto di Ragusa e che, in ogni caso, tale scelta non è condizione essenziale per il mancato insediamento del CdA delle Opere pie riunite. Sulla base di quanto precedentemente esposto, si chiede l’immediata revoca del Commissari straordinario ed il conseguente insediamento dei componenti designati per il CdA e del suo Presidente, per ripristinare la normale attività delle Opere pie riunite – nel cui novero rientra la stesura del nuovo Statuto – e di porre fine così ad una situazione di grave illegittimità”.

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