ASSISE D’APPELLO. ASSOLUZIONE PER LO SCICLITANO ALLIBRIO

La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato l’assoluzione per lo sciclitano Carmelo Allibrio, il muratore finito sotto processo con l’accusa di avere ucciso ed occultato il cadavere della moglie, Maria Giovanna Aprile, I giudici di secondo grado hanno dunque convalidato la decisione del Gup di Modica che tre anni fa scagionò l’uomo con la formula dubitativa. Della donna non si hanno notizie dal 25 ottobre del 1998, quando uscì dalla sua casa di Scicli e non vi fece più ritorno. Sulla scomparsa di Maria Giovanna Aprile, che all’epoca aveva solo 27 anni, resta il buio più fitto. La donna era affetta da una forte forma di diabete che la costringeva ad assumere tre dosi di insulina il giorno. Allibrio era ritenuto responsabile dell’omicidio premeditato della moglie e dell’occultamento del suo cadavere. Il caso, nel 1999, era stato addirittura archiviato, ma, successivamente, era stato riaperto. Sul muratore sciclitano c’era anche il peso dell’accusa circa la morte della madre, Carmela Alescio, il cui cadavere fu rinvenuto all’interno di un pozzo in territorio di Scicli nel mese di maggio del 1995. Anche per quest’accusa l’uomo, che è stato patrocinato dall’avvocato Pino Pitrolo, aveva ottenuto l’archiviazione.

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