Il traffico veicolare a Modica: efficaci i piani viari alternativi

La viabilità è uno dei problemi che attanaglia la città di Modica. Causa la peculiare conformazione, edificata su quattro colli, e limitatezza di strade atte a collegare i quartieri. Il problema si presenta nell’immediatezza se si considera la stima dell’Automobile Club d’Italia, secondo cui le vetture nel territorio sono circa 30 mila e non è irrisorio l’addensarsi del traffico veicolare nelle ore di punta. Il problema è al centro di dibattiti politici, di interventi di amministratori, tecnici e esperti del settore. La difficoltà di realizzare infrastrutture proporzionate al bacino di utenza è un dato di fatto, ma è necessaria una politica urbanistica responsabile con al centro il bene della cittadinanza. I piani viari alternativi si sono succeduti e c’è chi ha azzardato la proposta dell’utilizzo di bus navetta come sistema confacente all’impianto stradale del centro urbano. Tuttavia l’inefficacia delle sperimentazioni ha ricondotto ai vecchi schemi di viabilità. A complicare la situazione, la caduta del masso dalla collina di Monserrato, lo scorso 29 giugno sulla Via Nazionale che collega il Centro Storico al Quartiere Sorda. L’incidente ha reso necessaria la chiusura al traffico, per la posa in opera di reti paramassi. La recente rimodulazione del piano viario nel quartiere Sacro Cuore – afferma l’assessore alla viabilità, Giorgio Aprile – era già prevista nel programma elettorale della nuova legislazione. La sperimentazione – continua l’assessore – ha avuto l’esordio il 04 agosto e si è conclusa il 06 ottobre. I risultati sono derivati dal monitoraggio del traffico ad intervalli di mezza ora e di un’ora espletato dalla Polizia Municipale negli snodi viari principali. Il periodo scelto ha risposto a criteri valutativi: agosto, mese in cui molti modicani si trasferiscono nelle località balneari limitrofe, con una conseguente scarsa utenza delle strade, e settembre in cui, invece, l’utenza è massima, per il rientro di villeggianti e la riapertura di scuole. I pro e contro saranno valutati dagli organi politici competenti. Il riscontro della sperimentazione – osserva Aprile – è sostanzialmente positivo.

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