Un anno e quattro mesi di reclusione, pagamento delle spese processuali, sospensione dell’attività professionale di ragioniere commercialista per otto mesi, risarcimento dei danni materiali nei confronti della parte offesa da quantificarsi in separata sede, rimborso delle spese processuali alla parte civile per milletrecento euro, e versamento di una provvisionale di 20 mila euro. Così ha sentenziato il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, a conclusione del processo a carico del commercialista modicano, G.D.M., difeso dall’avvocato Salvatore Poidomani, accusato di appropriazione indebita, falso e ricettazione. Il pubblico ministero, Maria Mocciaro, aveva invocato la condanna a due anni di reclusione e mille euro di multa. Parti offese erano i fratelli sciclitani Giuseppe ed Antonio Ingallinesi, costituitisi in giudizio per il tramite l’avvocato Alessandro Agnello. “Dai primi documenti – aveva detto nel corso del dibattimento il consulente che subentrò all’imputato nell’azienda dei due germani – ho rilevato una situazione catastrofica. Nel fascicolo dei miei nuovi clienti sono emerse delle discrepanze con omissioni riguardanti ad un periodo tra il 1999 ed il 2001. Abbiamo già cercato di sanare la situazione col fisco attraverso il versamento di parecchie migliaia di euro. In atto ci sono quasi 200 mila euro di iscrizioni a ruolo oltre ad una serie di danni per la società che assisto”. Secondo l’accusa l’uomo, avrebbe persino compilato interamente un assegno bancario che teneva in deposito presso lo studio di Modica, in disponibilità per via di un rapporto fiduciario, ponendovi anche una firma apocrifa, come ha accertato il consulente grafologo, Bartolomeo Favacchio, e consegnandolo ad un consulente del lavoro, sempre modicano. Tra le altre cose, lo stesso imputato non avrebbe provveduto al versamento di somme in pagamento di alcune cartelle esattoriali tra il 2001 ed il 2002. Ad un certo punto gli Ingallinesi, titolari del bar-pasticceria Le Coccole di Donnalucata, quando furono chiamati dal direttore dell’istituto bancario a coprire l’assegno per mille euro d’importo, decisero di denunciare i fatti ai carabinieri. Il magistrato ha disposto il condono della pena detentiva e pecuniaria.
MODICA. COMMERCIALISTA CONDANNATO. PENA CONDONATA
- Ottobre 18, 2007
- 2:30 pm
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