Proseguono ad ampio raggio le indagini della polizia per identificare gli autori della rapina consumata mercoledì sera intorno alle 21 in Contrada Quartarella, ai danni del gioielliere modicano Silvano Pettinato. E’ stata, intanto, ritrovata l’autovettura che sarebbe stata utilizzata dai due o tre malviventi, una Fiat Punto chiara, che i delinquenti hanno abbandonato sulla strada per Marina di Modica e che avevano rubato qualche giorno prima. E’ stata ricostruita, nel frattempo, la dinamica dell’inquietante episodio. I banditi avrebbero atteso il commerciante, conoscendone probabilmente le abitudini, nascosti in uno spiazzo al buio. Quando hanno visto arrivare la Jaquar condotta dal Pettinato che trasportava anche la moglie ed il figlio dodicenne, sono entrati in azione attivando un lampeggiatore a luce blu piazzato sul tettuccio. Una volta affiancato il veicolo, il delinquente che sedeva al lato del conducente, ha mostrato la paletta di quelle che hanno in dotazione le forze dell’ordine indicando al malcapitato di accostare. Questi, credendo si trattasse di agenti in borghese, non ha esitato a fermarsi. Pochi attimi ed al gioielliere si sono presentati due uomini che impugnavano un fucile a canne mozze ed una pistola. Hanno ordinato alla moglie di sedersi sul sedile posteriore insieme al figlio, e a Silvano Pettinato di scendere dal veicolo. L’uomo, che lamenta problemi di deambulazione, senza perdere la calma, ha cercato di spiegare le sue difficoltà motorie, ma i due non hanno sentito ragione. A questo punto il commerciante ha accennato per scendere, ma, per le sue difficoltà, è caduto al suo ed insieme con lui il bastone che utilizza in genere per sorreggersi. Nel frattempo sono transitate alcune autovetture che visto l’uomo a terra hanno rallentato. Questo ha fatto desistere i rapinatori che hanno afferrato la borsa della donna contenente qualche centinaio di euro e documenti, hanno preso le chiavi della Jaguar, e si sono dati alla fuga. Aiutato a rialzarsi, Pettinato ha immediatamente allertato la polizia. La modalità impiegata dai malviventi induce a pensare che nelle intenzioni di questi ci fosse quella di costringere l’esercente modicano ad accompagnarli presso la gioielleria di Via San Giuliano per potere fare man bassa di oggetti preziosi.
Proseguono le indagini per far luce sulla rapina al gioielliere modicano
- Ottobre 18, 2007
- 3:16 pm
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