Nel corso dell’incontro tenutosi lunedì 15 ottobre 2007 presso la sede provinciale della CNA, le Associazioni di Categoria Confindustria, ANCE, CNA, Confartigianato, Casartigiani, CLAAI, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, CIA, Lega Cooperative e Confcooperative, e le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, hanno impostato un confronto sulle tematiche dell’energia, condividendo l’esigenza di dare vita in tal senso ad una sede permanente di dibattito e di proposta. L’intento è innanzitutto quello di approfondire la complessa materia, al fine di evitare che la discussione in corso sui concreti interventi attualmente proposti possa assumere forme astratte e fuorvianti. Le predette Associazioni ed Organizzazioni hanno stigmatizzato il comportamento contraddittorio del Governo Regionale che negli anni precedenti ha rilasciato centinaia di autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi e che ora con apposito disegno di legge propone il totale azzeramento delle stesse. Solo l’assenza di un Piano regionale organico sull’energia può portare a tali stravaganze, che mal si conciliano con un’attività di governo seria e responsabile, mentre le nostre imprese si trovano a pagare per la bolletta energetica il 40% in più rispetto alle imprese europee. Lo sviluppo economico di un territorio è strettamente collegato alla dotazione energetica. Non si può con leggerezza e superficialità disarmare un territorio rischiando di alienare qualsiasi investimento esterno. È’ necessario invece che gli investimenti economici possano trovare nel Territorio cultura di impresa e negli Enti pubblici e nella Politica alleati e non oppositori per principio o per demagogia, pena il rischio di perdere occasioni di crescita e di rendere il contesto non competitivo con le connesse responsabilità per la disoccupazione e per il tenore di vita di tanti cittadini. Una Regione non può da un lato contrarre mutui per finanziare le spese correnti e dall’altro mettere in discussione le royalties inserite nel bilancio regionale per la presenza di idrocarburi nel sottosuolo, innescando altresì un probabile contenzioso con compagnie pubbliche e private. Occorre un minimo di saggezza capace di recuperare un sano e sensato ragionamento. In tale contesto la rappresentanza provinciale della produzione e del lavoro non può permettere che investimenti eco-compatibili siano dirottati altrove sol perché si è fatta strada un’astratta e strana posizione che considera alternativi a priori lo sviluppo economico e la salvaguardia dell’ambiente. Con tale posizione si sta rischiando anche di allontanare ulteriori investimenti che Imprese già insediate vogliono mettere in essere sul nostro territorio, vanificando così le opportunità di crescita occupazionale e di ricchezza del territorio. Non si possono condividere argomentazioni secondo le quali qualsiasi intervento sul territorio ibleo può portare a priori all’esclusione dall’UNESCO. L’energia, quella tradizionale e quella derivante da fonti rinnovabili, non solo crea ricchezza e nuova professionalità occupazionale, ma rappresenta l’ossigeno per le nostre imprese se le vogliamo forti e competitive. In una prospettiva di libero mercato non possiamo consentirci il lusso di far pagare alle famiglie ed alle imprese il costo energetico più alto d’Europa. Pertanto, le Associazioni e le Organizzazioni firmatarie del presente documento ritengono indispensabile programmare un incontro con la Deputazione nazionale e regionale al fine di scongiurare avventure legislative che rischiano di portare la Sicilia verso un ulteriore impoverimento; ritengono altresì necessario coinvolgere nel dibattito le Istituzioni locali allo scopo di chiarire fino in fondo le reciproche posizioni, in particolare negoziando con i Comuni interessati una destinazione delle royalties più coerente con le finalità previste dalla legge regionale 10 del 1999. Ragusa, 17 ottobre 2007 p
DOCUMENTO CONGIUNTO SULL’ENERGIA
- Ottobre 19, 2007
- 3:53 pm
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