SPEDIZIONE PUNITIVA A POZZALLO. IMPUTATI CONDANNATI DAL GIUDICE DI MODICA

Imputati condannati ma in maniera tenue visto che il difensore, l’avvocato Gaspare Abbate, è riuscito a fare derubricare il reato originario di tentata estorsione in danneggiamenti aggravati. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Fabio Ciraolo e Patricia Di Marco, a latere) ha inflitto a Giuseppe Agosta ed al figlio Raffaele, entrambi pozzallesi, tre mesi di reclusione ciascuno oltre al pagamento delle spese processuali. Vittima era il fratello del primo indicato di essere il mandante di una spedizione punitiva per l’incendio della casa del congiunto. Quest’ultimo, per vendicarsi, si sarebbe recato presso l’abitazione del fratello insieme al figlio e ad altri amici, provocando danni a mobili e suppellettili con un’ascia ed intimando al germano di risarcirlo dei danni subiti con l’incendio. Quando questi si era rifiutato, lo avrebbe schiaffeggiato, scagliando anche contro la cognata una bottiglia contenente acido muriatico che ustionò alla donna parte del viso. Dovettero intervenire i carabinieri. I fatti si verificarono a Pozzallo nel mese di febbraio 2003. L’episodio era stato rievocato in aula dalle due vittime(la donna porta ancora i segni). Secondo i due testi, Giuseppe Agosta avrebbe fatto affiggere dei manifesti con i quali accusava il fratello di essere responsabile dell’incendio che gli semidistrusse la casa un mese prima dell’aggressione. Un teste ha confermato quanto sostenuto dall’imputato, e cioè che il fratello di quest’ultimo lo aveva contattato per assoldare un gruppo di persone disposte ad appiccare le fiamme nell’abitazione del congiunto. Il Tribunale ha deciso di trasmettere gli atti al pubblico ministero perché valuti se ci siano estremi di reato, nello specifico di falsa testimonianza, da parte di alcuni testi che si sarebbero contraddetti nel corso delle deposizioni.

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