PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MODICA NOMINA PERITO PER LA MORTE DI GIOVANNI TURLA’

La Procura della Repubblica ha deciso di fare chiarezza sulla su quanto accadde lo scorso 13 ottobre a seguito dell’incidente stradale che determinò la morte del modicano Giovanni Turlà. La magistratura inquirente ha stabilito di nominare un consulente tecnico d’ufficio già individuato nel geometra Pietro Munzone di Catania, che dovrà stabilire tutto il decorso dal momento della telefonata dopo il grave sinistro avvenuto sulla Ispica-Santa Maria del Focallo, l’arrivo delle due ambulanze ed il trasferimento all’Ospedale Maggiore di Modica dove, però, il Turlà non riuscì a farcela. L’inchiesta è scaturita a seguito dell’esposto presentato dai familiari della vittima, attraverso l’avvocato Salvatore Poidomani. La famiglia, sin dal primo momento, chiede certezze sulla vicenda. In particolare il fratello dell’uomo, Marcello Turlà, si è fatto promotore di alcune considerazioni che mettono in dubbio la corretta azione del servizio di emergenza e, quindi, ha deciso, in nome e per conto della cognata e dei nipoti, di capire se ci sia stata negligenza da parte del 118. Secondo la famiglia Turlà, i soccorritori avrebbero segnalato la gravità dei fatti, ma sul luogo dell’incidente era giunta, nell’immediatezza, da Ispica solo un’ambulanza nonostante “i componenti il primo equipaggio avessero compreso che si trattava di un codice rosso per entrambi i feriti. "Si vuole comprendere – dice Marcello Turlà – se dal centro di smistamento del 118 di Catania la segnalata di codice rosso fosse partita. La prima persona che è stata soccorsa ha riportato una prognosi di 30 giorni, mentre mio fratello che era più grave fu caricato dopo tant’è morì dopo circa mezz’ora dall’arrivo all’Ospedale Maggiore di Modica. L’ambulanza di Ispica dopo avere caricato il primo ferito, attese sul luogo l’arrivo del secondo mezzo di soccorso preveniente da Pozzallo e poi, dopo avere caricato mio fratello, entrambi i mezzi sono partiti contemporaneamente alla volta di Modica". Il consulente tecnico d’ufficio deve chiarire, in modo specifico, se i venti minuti di ritardo con cui è arrivata la seconda ambulanza in ospedale abbiano contribuito a determinare la morte dell’uomo. 

 

nella foto il Procuratore della Repubblica, Domenico Platania 

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