A MILANO ARRESTATO IL PREGIUDICATO SCICLITANO GIUSEPPE RUGGERI

Era uscito dal carcere da pochissimi giorni, ma vi ha fatto subito rientro. Pochi i giorni di libertà goduti da Giuseppe Ruggeri, conosciuto come Pino, 41 anni, sciclitano, pluripregiudicato, protagonista dell’estate di fuoco del 1999, culminata con l’operazione Firefox. L’uomo è stato tratto in arresto dai carabinieri della Compagnia di Modica e della Stazione di Scicli nella casa in cui vivono i suoi genitori, in via Ranuncolo, al villaggio Jungi, alla immediata periferia della città. Il pluripregiudicato avrebbe dovuto trovarsi nel Comune di Cerro Maggiore, nel milanese, dove aveva l’obbligo di dimora dopo avere scontato diversi anni di reclusione. Scarcerato il 29 novembre scorso, Ruggeri aveva lasciato il carcere di Parma, dove aveva scontato gli anni di restrizione che gli erano stati inflitti per i fatti del 1999. Anziché mantenersi confinato nel piccolo comune lombardo, aveva deciso però di tornare a Scicli, di nascosto, e contro le disposizioni dell’autorità giudiziaria. Sulle sue tracce erano i militari dell’Arma, che non avevano perso di vista il protagonista di una delle stagioni più buie della città. L’estate del 1999 fece registrare infatti ben ventidue attentati incendiari e ben due omicidi. Ruggeri aveva dato vita a una organizzazione criminosa di diciottenni che avrebbe dovuto seminare il terrore e capitalizzare il monopolio del racket delle estorsioni a Scicli e soprattutto lungo la sua fascia trasformata, dove insistono molte aziende agricole dall’appetibile fatturato. La Dda di Catania pose fine a quella stagione di terrore, assicurando i presunti responsabili degli attentati incendiari di quella estate. Ruggeri ha appena fatto in tempo a lasciare il carcere di Parma per fare rientro prima a casa dei genitori, e poi in un’altra casa, quella di reclusione, quella di contrada Pendente, a Ragusa.

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