Caruano: « A Vittoria la mafia c’è ed è bene che intervengano le istituzioni»

La Casa dei Ds il giorno dopo appare come un’ingarbugliata matassa di fili aggrovigliati intorno a loro stessi. La conferenza stampa dell’otto dicembre, voluta per discutere della sicurezza in città, possibile prova d’orchestra per un sentire unitario in vista della costruzione del Partito Democratico, o almeno così avrebbero voluto che diventasse sia Giovanni Caruano(nella foto), segretario ancora in pectore dei Ds, e Giuseppe Digiacomo, coordinatore provinciale del Pd, invece è stata l’ultima "goccia" che ha fatto traboccare il vaso degli "equilibri difficili". I fatti in sintesi: la conferenza si riduce ad un dialogo tra pochi: Caruano, Digiacomo, Aiello e qualche altro diessino. Gli altri, nel frattempo, chi subito, chi alla spicciolata vanno via. Va via il vice sindaco Salvatore Avola, va via il presidente del circolo cittadino della Margherita Salvatore Di Falco, va via pure Piero Gurrieri, esponente dell’Altra Vittoria. Non esitano ad andarsene anche tutti quelli che fanno capo all’ "Area 22". Nessuno sembra avere voglia di sentire l’ennesimo sferzante attacco che Aiello, ancora una volta, potrebbe indirizzare al sindaco Nicosia. Attacco che di fatto puntualmente arriva con Aiello che ritorna a parlare di "inquinamento" al comune, di connivenze mafiose da parte di chi è deputato a "riceve le persone a Palazzo Iacono", ma cosa ancora più grave parla di intimidazioni fatte alla sua persona da gente che lo aspetta al varco sotto casa sua e che presto presenterà denuncia. Chi è andato via non ha il tempo di sentire le dichiarazioni dell’ex sindaco, che tra l’altro cerca di respingere l’accusa di avere ordito un complotto ai danni della città, ma Caruano e Digiacomo sì. E quando ad un certo punto entrambi si apprestano a riconoscere che la battaglia antimafia fa fatta insieme al comune, Aiello sbotta chiedendo le dimissioni di Caruano e annunciando le sue da presidente dei Ds. Il giorno dopo Caruano torna a dire la sua: "Non rompo con Aiello né lancio segnali di fumo a Nicosia, semmai sono gli altri che rompono con me, sono convinto delle cose che sostengo e dico in pubblico come in privato, sui giornali e al bar: la mafia c’è a Vittoria ed è bene che intervengano le istituzioni e la Commissione Antimafia Nazionale, inoltre il Comune dovrà correggere gli errori commessi ma è col comune che la città dovrà fare la battaglia antimafia. Non intendo isolare nessuno, né penso che sarebbe folle, in un momento così grave per la città, di ottenere vantaggi per me o per i Ds". Riflessioni a freddo arrivano anche dal coordinatore provinciale dei Ds: "Il partito democratico a Vittoria deve decollare – dice Digiacomo – il tempo è ormai in scadenza, si potrà aspettare sino alla fine di dicembre, poi dovrà tradursi in realtà; si dovrà arrivare ad un chiarimento perché a farne le spese non è solo il Pd, non è solo la giunta comunale in fase di prossimo azzeramento, ma soprattutto la città; il clima politico deve ritornare alla normale dialettica democratica e non si possono più tollerare ulteriori veleni. Bisogna superare il problema delle tracimazioni del partito e procedere senza indugi ad una nuova e unitaria ricomposizione come è già avvenuto nelle altre realtà". Quanto alla scelta del personaggio politico che avrà il compito di coordinare il Pd di Vittoria Digiacomo non nutre dubbi circa le modalità di assegnazione: saranno i delegati territoriali a designarlo come è nella "prassi democratica" del partito. "Nessuna investitura dovrà essere imposta dall’alto – asserisce Digiacomo – ma certamente l’incarico sarà conferito democraticamente". Quanto al caso Nicosia per il coordinatore provinciale diessino si è trattato solamente di un "episodio sgradevole" e che è assurdo supporre l’esistenza di infiltrazioni mafiose nel Comune di Vittoria."Piuttosto – precisa Digiacomo – è una questione di immagine e di buon gusto. Nonostante le buone intenzioni da parte del sindaco per il recupero sociale dei soggetti in questione, è certo che la Casa Comunale deve restare un sacrario della legalità e sono sicuro che ogni ombra sarà fugata. In ogni caso attendiamo che istituzioni, Dda, Commissione Antimafia, vengano a Vittoria per fare piena luce sulla vicenda".

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