MODICA, PROCESSO COLACEM. E’ TEMPO DELLE ARRINGHE DIFENSIVE

Udienza dedicata totalmente alle arringhe difensive quella di ieri mattina del processo riguardante il secondo troncone su presunte concessioni illegittime che vede indagate otto persone ed il Comune di Pozzallo, parte civile. Al microfono si sono alternati l’avvocato Francesco Bertorotta e l’avvocato Enrico Sanseverino, entrambi del Foro di Palermo, e l’avvocato Enzo Zappulla del Foro di Siracusa. Nella precedente udienza era toccato agli avvocati Giorgio Terranova che patrocina il Comune di Pozzallo, Nino Frasca Caccia, Franco D’Urso, Giuseppe Rizza(nella foto), Giorgio Assenza, e Luigi Piccione, che avevano seguito la requisitoria del pubblico ministero, Francesca Aprile, conclusa con richieste di condanna per tutti gli imputati con pene complessive pari a 14 anni. Il Gup del Tribunale di Modica, Fabio Ciraolo, ha fissato quella che dovrebbe essere l’ultima udienza, per le repliche della pubblica accusa, e per la sentenza al prossimo 11 gennaio. Il processo preliminare si occupa dell’estrazione di pietra presso 2 diverse cave modicane. Gli indagati sono funzionari dell’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, dell’Ufficio Tecnico del Comune di Modica, del Distretto Minerario, oltre ai legali rappresentanti delle imprese Colacem e Profetto. Sono accusati di abuso d’ufficio, falso e deturpamento del territorio per l’allargamento abusivo di 2 cave di pietra. La Cava Colacem, di Contrada Giarrusso Liccio, e Cava Profetto, di Contrada Zimmardo Bellamagna(quest’ultima già operativa dal lontano 1984 con regolari autorizzazioni), che, secondo l’accusa, sarebbero state allargate senza i necessari nulla osta e solo in base alle concessioni rilasciate dall’ufficio tecnico comunale in maniera illegittima, giacché le aree interessate sarebbero condizionate da vincoli ambientali e paesaggistici. Sarebbero mancati, secondo l’accusa, i controlli da parte del Dipartimento Minerario.

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