RAGUSA. OPERAZIONE ANTI BRACCONAGGIO

Nel corso di una operazione antibracconaggio svoltasi tra il 6 e 7 c.m. le Guardie Ittico-Ambientali della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (F.I.P.S.A.S.) di Ragusa, in una operazione congiunta con gli agenti dell’Enal Caccia e Pesca di Ragusa e l’ausilio della Polizia Provinciale di Ragusa, presso C.da Arizza in territorio di Scicli, hanno sorpreso in flagranza due pescatori di frodo che, utilizzando una piccola imbarcazione a remi, erano intenti a ritirare, dall’alveo del torrente Fiumelato alcuni mezzi di pesca vietati. In particolare i pescatori di frodo avevano collocato lungo l’alveo, delle reti e alcuni palamiti (attrezzi di fattura artigianale costituiti da grossi fili di nylon lunghi anche centinaia di metri e a cui sono collegati numerosi braccioli armati con ami da pesca). I responsabili sono stati identificati e verbalizzati ed inoltre è stata posta sotto sequestro l’attrezzatura ed il natante da loro utilizzati. "Tali episodi di pesca di frodo, come avviene ogni anno nel periodo che precede il Natale raggiungono un picco considerevole. Ciò, è da collegare ad una maggiore richiesta sul mercato ittico di anguille, il cui consumo aumenta proprio in questo periodo. In concomitanza delle festività saranno pertanto intensificati i controlli da parte del nostro personale", è quanto riferisce il responsabile di settore della F.I.P.S.A.S. provinciale, C’è da aggiungere, purtroppo, che la legge in materia di pesca in acque interne, almeno in Sicilia, non induce i bracconieri a desistere dai comportamenti illeciti in quanto non è adeguata ne alla nostra realtà territoriale ne ai tempi attuali, infatti il sistema sanzionatorio in materia, fa riferimento ancora ad un Regio Decreto del 1931 con cui le sanzioni e le pene sono estremamente inique rispetto al danno che tali soggetti arrecano al sistema naturale.

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