Impianti fotovoltaici, troppe imprese ragusane al palo “Cambiare le procedure, altrimenti si rischia blocco totale”

Al palo le imprese ragusane che hanno presentato progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici e che attendono i pareri della Regione per poterli finanziare e realizzare. E’ il senso della denuncia fatta dall’Upla Claai in una lettera aperta inviata all’assessore regionale Territorio e ambiente e alla deputazione regionale dell’area iblea. Una denuncia che prende le mosse da un incontro, tenutosi di recente, in cui i rappresentanti delle imprese hanno spiegato la sostanza del problema. “In pratica – afferma il presidente provinciale dell’Upla Claai, Salvatore Vargetto – da quando in data 31 luglio la Regione Sicilia ha recepito il decreto legislativo n. 152 del 3 luglio 2006 “Norme in materia ambientale”, nella nostra isola tutto si è bloccato; infatti, i progetti devono attendere comunque un parere, positivo o negativo, mentre prima, grazie al decreto regionale n. 173 del 17/05/2006 all’art. 10, un progetto di impianto fotovoltaico doveva attendere, se il provvedimento non veniva espresso nel termine dei 60 giorni vigendo l’istituto del silenzio/assenso, un lasso di tempo congruo e di conseguenza l’impresa poteva procedere alla realizzazione dello stesso. Purtroppo, la circostanza più spiacevole che le imprese ed i loro tecnici hanno denunciato è che, con l’art. 32 del decreto legislativo n. 152 del 3/04/2006, viene sancito che l’istituto del silenzio/assenso diventa nei fatti silenzio/diniego. Ciò si è tradotto in un blocco totale, dovendo attendere un riscontro per un tempo che non è quantificabile; così per l’impresa bisogna fare i conti con l’impossibilità di conoscere le motivazioni del diniego e quindi l’impossibilità di correggere il progetto”. Aggiunge il segretario provinciale dell’Upla Claai, Giovanni Trovato: “Per ottenere le motivazioni del silenzio/diniego dall’assessorato regionale non essendo quantificabili i tempi della risposta, l’impresa dovrebbe ricorrere al Tar, il quale fissa i termini entro i quali l’assessorato deve rispondere delle motivazioni del diniego. Il problema però, per le imprese, oltre ai maggiori costi, è rappresentato dai tempi, che porta inevitabilmente il committente a non realizzare l’impianto fotovoltaico. Ecco perché, preso atto del malcontento espresso nell’incontro dalle imprese, la nostra associazione esprime la propria profonda preoccupazione sul fatto che, così operando e restando le cose, si corre solo il rischio che ad essere penalizzate risulteranno sia le tante piccole imprese dell’artigianato, sia il territorio che non potrà avvalersi della facoltà dello sfruttamento delle fonti di energia capaci di produrre vantaggi economici e del risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento atmosferico”. L’Upla Claai chiede all’assessore regionale e alla deputazione iblea “un deciso impegno, affinché possa essere eliminato ogni impedimento normativo alla realizzazione degli impianti fotovoltaici, ripristinando le modalità previste con l’applicazione del suddetto art. 10 del decreto regionale del 17/05/2006, ponendo così le imprese interessate ed i loro tecnici nelle condizioni più agevoli per la realizzazione concreta degli impianti in questione”. L’Ufficio Stampa

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