Pozzallo: Sulsenti & Co: non sfidate i cittadini

Innanzitutto una precisazione: i manifesti affissi ed i volantini diffusi sino ad oggi portano tutti la firma del PD e mai quella dell’On. Ammatuna, come si tenta di sostenere nel foglio farneticante diffuso da partiti e movimenti che supportano l’attuale Amministrazione Comunale. Per chi continua a manifestare i segni della cecità e della sordità ripetiamo ancora una volta: con delibera della Giunta Municipale n. 162 del 20.08.2007 il Sindaco e la sua Giunta affermano testualmente che ”l’ente non è in condizioni strutturalmente deficitarie per l’anno 2006” e i Consiglieri Comunali di maggioranza, all’unanimità dei presenti, hanno approvato con la delibera n. 81 del 24.09.2007 il Conto consuntivo 2006. Quindi, per loro stessa ammissione i conti sono in ordine ed allora siamo davanti soltanto a due possibilità: o sono bugiardi o sono ignoranti. Comprendiamo che gli unici pensieri che assillano il primo cittadino, dal momento che si alza dal letto la mattina con gli occhi ancora cisposi di sonno, sono nell’ordine: come distruggere la città e come colpire l’On. Ammatuna. Sul secondo aspetto, la cui motivazione comprendiamo bene proviene dal complesso di inferiorità di cui soffre e dalla certezza che qualsiasi tentativo di imitazione è destinato a fallire, sarà la gente ed il tempo a rispondere. Sul primo aspetto, però, non consentiremo a nessuno di tentare di distruggere la città. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: siamo al muro contro muro con gli studenti per il ticket sugli abbonamenti Ast, con le famiglie per gli aumenti della Tarsu, della retta dell’Asilo nido e della mensa scolastica, anche con i bambini della scuola dell’obbligo perché dopo tanti anni non avranno in dono dall’Amministrazione Comunale il tradizionale panettone. Siamo ormai arrivati al punto che trovare un cittadino che afferma di aver votato per l’attuale Sindaco è una rarità, come se tutti l’avessero rimosso dal proprio inconscio. Il Sindaco ed i suoi collaboratori sono nel caos più assoluto e quando un primo cittadino acquisisce coscienza di non saper svolgere bene il proprio compito gli rimane solo una scelta: tornarsene a casa. Pozzallo 21 dicembre 2007

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