Arrestati gli autori della tentata rapina alla taverna Nicastro a Modica

Sono finiti in galera per una rapina da venticinque euro. Una storia da balordi visto che gli interessati, entrambi tossicodipendenti, hanno pensato di rapinare una taverna, quando ancora non è l’ora di pranzo per molti. x E’ finita in manette per Giorgio Caccamo(a sinistra), 40 anni, con piccoli precedenti, e Tony Di Tommasi(Di Tommasi), 34 anni, incensurato, entrambi nativi di Modica ma residenti ad Ispica. Rapina e tentata rapina aggravata è l’accusa che dovranno sostenere. L’episodio si è verificato ieri, intorno alle 12,30, quando Caccamo si è presentato ad uno dei titolari della Taverna Nicastro, in Via Sant’Antonino a Modica Alta, con una pistola in pugno, intimando la consegna dell’incasso. Il malcapitato ha reagito dicendo di non avere ancora incassato nulla. Nel momento in cui il malvivente stava per desistere è entrato nell’esercizio un cliente ed a questo punto Caccamo ha rivolto la pistola(nella foto in basso), poi risultata una scacciacani con tappo rosso inserito(22 cm di lunghezza), a quest’ultimo chiedendogli denaro. “Non è ho addosso – ha replicato l’avventore – tengo i soldi in auto”. Il rapinatore è voluto andare fino alla vettura dell’uomo, trascurando il fatto che il titolare della taverna nel frattempo avesse potuto avvertire la polizia. Così, infatti, è stato. Mentre il delinquente incassava i venticinque euro dalla sua seconda vittima, sopraggiungeva un’autovettura della polizia. Caccamo si dirigeva, allora, verso Corso Vittorio Emanuele, dalla parte sottostante l’esercizio, dove ad attenderlo c’era il complice, Tony Di Tommasi per l’appunto, che a bordo di un’auto, una Fiat 500 risultata, successivamente, di proprietà della convivente, lo attendeva. I due si davano alla fuga per Corso Principessa Maria del Belgio, direzione Modica Centro, ma si facevano notare per il loro modo di guidare. Venivano inseguiti e bloccati in Corso Regina Margherita. Grazie alla descrizione fisica e degli abiti, venivano fermati e sottoposti a perquisizione. Celata, sotto il sedile lato passeggero della vettura, è stata rinvenuta la pistola. I due sono stati accompagnati in Commissariato, mentre gli agenti, si recavano ad effettuare una perquisizione nei domicili dei due. In casa del Di Tommasi è stata rinvenuta la scatola corrispondente alla pistola sequestrata. A questo punto, gli elementi in possesso degli agenti diretti dal vice questore aggiunto, Maria Antonietta Malandrino, erano tali da potere procedere all’arresto dopo averne dato reso edotto della situazione il Procuratore della Repubblica, Domenico Platania.

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