MODICA. “Ecco le motivazoni della mia fuoriuscita dall’Udc”

Un partito sfilacciato dove ci sono molti scontenti e dove, il ruolo da "prima donna" è detenuto dal sindaco, Piero Torchi, tant’è che – le riunioni politiche – vengono tenute nella sua stanza, a palazzo San Domenico. Vincenzo Pitino, consigliere provinciale ex Udc e, da ieri, indipendente, si toglie i sassolini dalle scarpe e punta il dito – principalmente – sulla gestione del partito e di palazzo San Domenico. Amareggiato, deluso, commosso per avere dovuto abbandonare l’Udc, il leader Giuseppe Drago, dopo quindici anni di intensa militanza e "uomo ombra" dell’Onorevole Drago, ma anche con una storia di candidature abbastanza forte. Il malessere di Pitino ma anche di altri esponenti inizia due anni fa quando Pitino abbandona la segreteria del parlamentare, con il quale ha discusso ultimamente senza trovare un punto di incontro. Questione finanziaria, discarica e viabilità i temi sui quali Pitino non condivide l’impostazione data dal partito ma anche le nomine assessoriali. Pitino ha definito l’attuale assessore alle Manutenzioni ed Urbanistica, Paolo Nigro, "uomo per tutte le stagioni" per i diversi incarichi conferitigli. Cosiccome la presidenza della Società Mista affidata al capo di gabinetto del sindaco, Nino Scivoletto. "Il partito è allo sbando – ha denunciato l’ex esponente dell’Udc – da un anno non ha una sede e siamo costretti a riunirci nella stanza del sindaco con evidente imbarazzo. L’Udc a Modica era il primo partito ma, adesso, il primato per la provincia, è passato a Scicli. Da ben sette mesi non ho contatti con il sindaco il quale ha assunto un comportamento anomalo nei miei confronti". Ma a Pitino non è andata giù neanche la nomina di Enzo Cavallo ad assessore provinciale. L’ultimo arrivato nel partito, insomma, è stato premiato, mentre nessuno si è preoccupato delle 3.500 preferenze di Enzo Pitino non riconoscendogli alcun ruolo. Sul futuro politico il consigliere provinciale non fa alcuna previsione anche se è certo che non abbandonerà il centrodestra e, se dovessero cambiare le condizioni di gestione del partito a livello locale e provinciale, non esclude un suo rientro.

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